Nel primo trimestre del 2020 gli ordini di macchine utensili in Italia hanno subito una contrazione dell'11% in termini tendenziali, con un crollo in particolare di quelli raccolti sul mercato interno (-41,3%). È quanto emerge dall'ultima rilevazione del Centro Studi & Cultura dell'UCIMU, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione.
La raccolta ordini all'estero, allo stesso tempo, è scesa del 4,4%, «con un dato penalizzante a marzo dopo due mesi positivi», si legge in una nota dell'associazione
«La situazione per i costruttori italiani non può che peggiorare - ha dichiarato il presidente di UCIMU Massimo Carboniero - visto che le nostre fabbriche sono chiuse ormai da parecchie settimane, mentre molti dei nostri competitor, tedeschi in testa, continuano a lavorare e quindi possono rispondere positivamente alle richieste del mercato internazionale».
«Ora a più di quattro settimane dal lockdown, considerato che molte imprese stanno già operando secondo le misure definite dalle autorità di governo nel Dpcm del 14 marzo, chiediamo che anche noi costruttori di macchine utensili, robot e automazione si possa riprendere la nostra attività seguendo gli stessi protocolli» ha continuato Carboniero, sottolineando che «tutte le nostre imprese hanno investito risorse per rendere sicuri i luoghi di lavoro incrementando gli standard di sicurezza nelle nostre fabbriche che, è bene ricordarlo, non sono certo labour intensive».
Stefano Gennari