Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Dünya, pur essendo tra i principali paesi produttori di acciaio, la Turchia ha abbassato le proprie aspettative riguardo al prossimo anno. Adnan Aslan, presidente dell’associazione degli esportatori turchi di acciaio (CIB), ha previsto che la produzione e l’export di acciaio in Turchia potrebbero registrare un calo nel prossimo anno, a causa di una domanda inferiore da parte dei mercati nazionali e internazionali e delle aggressive strategie di esportazione cinesi.
Il CIB ha stimato un calo del 30% delle vendite, sia domestiche che internazionali, mentre il tasso di utilizzo della capacità dovrebbe scendere al 60-65% rispetto all’attuale livello dell'80%. In base dati dell’associazione, avendo prodotto 37,5 milioni di tonnellate nel 2017, la Turchia si è posizionata all’ottavo posto a livello mondiale e al secondo a livello europeo tra i maggiori produttori di acciaio grezzo. Inoltre, a partire dalla fine del 2017, la Turchia è il decimo esportatore mondiale di acciaio con esportazioni pari a 17,8 milioni di tonnellate nello stesso anno.
Commentando le prospettive dell'industria siderurgica turca, Aslan ha stimato che il volume delle esportazioni raggiungerà i 20,5 milioni di tonnellate alla fine di quest'anno, per un valore di oltre 15 miliardi di dollari; tuttavia, è probabile che nel 2019 il dato subisca un brusco calo. Le aggressive politiche d’esportazione della Cina, il crescente protezionismo globale, le tariffe statunitensi della Section 232, le misure di salvaguardia europee e le indagini sull’acciaio turco potrebbero influenzare negativamente l’industria siderurgica turca, soprattutto nel primo semestre del 2019. Secondo il presidente del CIB, il volume dell’export turco potrebbe diminuire di 15-16 milioni di tonnellate, registrando un calo del 20%-30% rispetto ai livelli attuali.
Secondo quanto riportato da Dünya, Aslan ha inoltre illustrato le proprie valutazioni riguardanti il mercato domestico, sostenendo la possibilità di una contrazione del 30% causata soprattutto dalla minor domanda proveniente dal settore delle costruzioni. Tuttavia, Aslan non prevede un calo occupazionale nel settore siderurgico, almeno nei primi tre mesi del 2019, poiché ritiene che i datori di lavoro non saranno disposti a perdere manodopera qualificata.