Linee guida per la gestione delle scorie nere di acciaieria a forno elettrico: non esistono né a livello comunitario né a livello statale, ma sono state approvate ieri in Lombardia, su proposta dell'assessore all'Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo. Il documento, frutto «del lavoro del "tavolo scorie" dell'Osservatorio regionale per l'economia circolare e la transizione energetica», ha spiegato l'assessore, «ha coinvolto diversi stakeholder: produttori, gestori, enti locali, Arpa, associazioni ambientaliste, università e centri di ricerca». Le linee guida riguardano Province e Città Metropolitana (autorità competenti) e i produttori, che saranno informati rispettivamente attraverso il tavolo di coordinamento con Regione Lombardia e le associazioni di categoria.
Le scorie nere di acciaieria in Lombardia sono tra i maggiori flussi di rifiuti. L'obiettivo delle linee guida è incentivare la gestione dei residui secondo la "gerarchia europea", ovvero quello di favorire la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti e minimizzarne il conferimento in discarica. L'assessore ad Ambiente e Clima l'ha definito «un tema quantitativamente e qualitativamente importante e significativo, che rientra in un percorso che guarda all'economia circolare, via obbligata per lo sviluppo delle imprese e dei territori».
In Lombardia, riporta il comunicato stampa della Giunta regionale, sono presenti 17 stabilimenti, dei 35 italiani, di produzione acciaio a forno elettrico (EAF), con una produzione di scoria nera EAF (stima su base 2019) di circa 1,5 milioni di tonnellate sul totale nazionale di 2,6 milioni.