Dopo gli avvenimenti che hanno coinvolto il colosso multinazionale ArcelorMittal e il più grande centro siderurgico italiano, Acciaierie d’Italia, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato in questi giorni l’intenzione del governo di far ripartire il settore dell’acciaio in Italia con un nuovo piano siderurgico nazionale focalizzato sullo sviluppo green. Il progetto sarà focalizzato su quattro luoghi chiave:
- Taranto, che secondo il ministro «dovrà riaffermare il ruolo di campione industriale, con una filiera produttiva che coinvolge l’intero ciclo, dal minerale al prodotto finito»;
- Terni, dove si lavorerà per il «rafforzamento della produzione di acciai speciali, con un contratto di programma che dovrebbe essere definito entro febbraio»;
- Piombino, «con le sue enormi potenzialità, in particolare sulle rotaie, che fin qui ha sottoperformato e che ora registra l’interesse […] di potenziali nuovi investitori stranieri». Come riportato da SteelOrbis, infatti, JSW Steel e Metinvest hanno già manifestato l’intenzione di collaborare sullo stesso sito produttivo allo sviluppo di nuove tecnologie di impronta ecologica.
- Infine le acciaierie di tutto il Nord Italia, «che stanno portando avanti con successo una svolta green senza precedenti, modello di efficienza sostenibile in Europa a cui dobbiamo dare atto dei grandi sforzi fatti».
È questo quanto dichiarato dal Ministro agli Stati Generali dei Consulenti del Lavoro, tenutisi nella giornata di ieri, 11 gennaio.