Secondo le statistiche contenute nella relazione annuale 2010 di Federacciai sul mercato siderurgico italiano, la crisi sembra avere modificato i rapporti di forza tra gli acciai lunghi e gli acciai piani, sia per quanto riguarda la produzione che per quanto riguarda la domanda. Se l'Italia è tradizionalmente un paese votato alla produzione di prodotti lunghi destinati all'edilizia, dopo il tonfo registrato nel 2009 la ripartenza più immediata è stata appannaggio dei produttori e dei consumatori di coils, fogli e lamiere.
Il consumo apparente di prodotti lunghi, ammontato nel 2010 a 10,9 mln ton, è cresciuto del 16,2% su base annua piazzandosi all'ultimo posto tra i vari prodotti e semilavorati in acciaio e ben 10 punti percentuali sotto la media complessiva. I laminati lunghi si sono piazzati in ultima posizione anche per incremento della produzione, che nel 2010 non è andato oltre il 9,1% con 12,2 mln ton.
Stando a queste cifre e vista la carenza di progetti edili di grande respiro, sembrerebbe inevitabile un massiccio ricorso all'esportazione. Invece, le statistiche di Federacciai rivelano che la bilancia commerciale per gli acciai lunghi nel 2010 è rimasta positiva per ‘sole' 894.373 tonnellate, poco più dell metà di quanto fatto nel comunque difficile 2009 (1.530.536 tonnellate). Peraltro, la crescita delle importazioni - nella maggior parte dei casi merce proveniente dalla UE-27 - è stata sorprendentemente rapida (+33,2%), mentre l'export si è addirittura ridotto del 2,8%, una delle poche voci negative nel panorama comunque positivo della siderurgia italiana.
Italia, acciai lunghi (2010) | ||
Volume (ton) | Variaz. annua (%) | |
Produzione | 12.159.000 | +9,1 |
Consumo apparente | 10.912.076 | +16,2 |
Import | 2.190.333 | +33,2 |
Export | 3.084.706 | -2,8 |
Export-Import | 894.373 | -41,56 |