Un funzionario del governo indiano ha dichiarato che il ministero dell’acciaio ha nominato una commissione che si occupi dei collegamenti tra materie prime e imprese siderurgiche, affinché alle acciaierie locali vengano garantiti prezzi competitivi a livello internazionale.
La commissione esaminerà anche le opzioni legali per una risoluzione del problema delle miniere chiuse nell’Orissa. La ripresa, anche solo temporanea, della produzione dalle miniere garantirebbe non solo l’occupazione dei lavoratori nelle miniere e la prevenzione di disordini sociali derivanti da una prolungata disoccupazione, ma assicurerebbe anche la fornitura ininterrotta di materie prime alle acciaierie.
In relazione a questo argomento, il ministro indiano dell’acciaio Chaudhury Birenda Singh ha spiegato che, mentre l'India raggiungerà una produzione di acciaio prefissata di 300 milioni di tonnellate annue entro il 2030, l’accesso alle materie prime dovrà essere garantito affinché le acciaierie nazionali siano competitive a livello globale. La commissione appena istituita sta lavorando per assicurare che ciò accada e affinché i prezzi delle materie prime siano “prevedibili sul lungo periodo”.
Tenendo conto che per raggiungere volumi produttivi di acciaio pari a 300 milioni di tonnellate annue le acciaierie indiane avranno bisogno di circa 437 milioni di tonnellate di minerale, la competitività dell'India sotto il profilo della disponibilità della materia prima dovrà necessariamente corrispondere a una competitività dal punto di vista del prezzo delle forniture della materia prima, ha dichiarato il ministro Singh.