La società brasiliana Gerdau SA, maggior produttore siderurgico dell'America latina, ha comunicato che nel II trimestre il bilancio ha risentito degli alti costi sostenuti per minerale ferroso, carbone e rottame, che sono cresciuti più dei costi dei prodotti finiti.
Nel periodo in esame l'utile netto è calato del 41% rispetto al 2010 fino a 322 milioni di $.
Il fatturato, infatti, è aumentato del 9% fino a 5,7 miliardi di $ ed anche i volumi di acciaio consegnati sono aumentati del 12% fino a 4,9 milioni di tonnellate. L'aumento delle vendite non è stato sufficiente per coprire l'aumento dei costi delle materie prime, che ha portato il margine EBITDA a ridimensionarsi del 24%.
Secondo quanto comunicato da Gerdau, le sue acciaierie brasiliane hanno aumentato l'export di semilavorati in Asia e che la domanda del settore energia ha guadagnato posizioni nel libro ordini statunitense dell'azienda. Anche la ripresa del settore automotive statunitense ha concorso a sostenere la domanda di acciai speciali. Secondo Gerdau, tuttavia, con l'eccezione del Texas, la domanda di acciai per cemento armato negli USA rimane insoddisfacente.