In seguito all’annuncio del presidente Trump di sollevare l’esenzione temporanea dalle tariffe della Section 232 sulle importazioni di acciaio e alluminio provenienti da Canada, Messico e Unione Europea, questi paesi hanno assicurato che risponderanno a loro volta con misure ritorsive sui prodotti che essi importano dagli USA.
Funzionari europei hanno minacciato di contrattaccare prendendo di mira prodotti statunitensi come succo d’arancia, burro d’arachidi, utensili da cucina, abbigliamento, lavatrici, tessuti, whiskey, motociclette, barche e batterie.
Nel frattempo, i partner del NAFTA si sono detti sorpresi dall’annuncio, dato che è ancora in corso la rinegoziazione dell’accordo commerciale tra i paesi americani.
“Il Canada trova assurdo l’essere considerato una minaccia alla sicurezza nazionale degli USA”, ha dichiarato il ministro degli esteri canadese Chrystia Freeland. “Il governo è assolutamente pronto a difendere le industrie e i lavoratori canadesi. Risponderemo in modo appropriato”.
Il Messico ha replicato alla notizia annunciando misure ritorsive su diversi prodotti quali pancetta, mele, uva, mirtilli e acciai piani.
“Come paese siamo dispiaciuti e rifiutiamo la decisione degli USA di imporre tali tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio”, ha affermato in un comunicato il ministero dell’economia messicano, aggiungendo che le misure di ritorsione “saranno attive finché il governo statunitense non eliminerà i dazi”.
Il segretario del Dipartimento del Commercio Wilbur Ross ha riferito ai media che per quanto riguarda i negoziati del NAFTA, le tariffe potrebbero ostacolare i colloqui tra i vicini nordamericani. Ross ha dichiarato che, non essendo stata fissata una data per il termine dei negoziati, Canada e Messico sono stati inseriti nella lista dei paesi soggetti alle tariffe.