Il settore brasiliano del rottame si aspetta che l’autorità anti-trust brasiliana, Cade, possa rifiutare la proposta di fusione tra il produttore di lunghi ArcelorMittal Brasile e Votorantim Siderurgia. Cade aveva dichiarato ad inizio anno che la fusione si presentava “complessa”.
Il direttore delle relazioni istituzionali dell’associazione delle aziende siderurgiche del rottame, Mr Leonardo Palhares, ha dichiarato che la decisione di Cade in merito non tarderà ad arrivare, probabilmente nel mese di settembre di quest’anno. “E’ un Davide contro Golia, ma pensiamo che ci siano ampie possibilità che Cade rigetti una fusione che porterebbe ad una eccessiva concentrazione del mercato” ha dichiarato Palhares.
Le stesse argomentazioni di Palhares vengono riprese anche da CSN, che ha chiesto a Cade di rigettare la fusione , sostenendo che con l’eccezione del produttore di lunghi Gerdau, verrebbe a mancare la concorrenza con l’unico competitor in grado di competere equamente con ArcelorMittal, ovvero Votorantim.
Nel mese di febbraio il produttore ArcelorMittal Brasile e Votorantim Siderurgia hanno dichiarato di voler unire le loro attività relative ai lunghi nel paese. Nei termini dell’accordo gli assets di Votorantim Siderurgia in Brasile diventerebbero parte del portfolio di ArcelorMittal Brasile. Mentre le acciaierie Votorantim in Argentina (Acerbrag) e Colombia (Acerias Paz del Rio) non sono incluse nell’accordo.
Il portfolio combinato delle due industrie includerebbe le acciaierie ArcelorMittal nelle città di Monlevade, Cariacica, Jiuz de Fora, Piracicaba e Itauna, così come le acciaierie Votorantim di Barra Mansa e Resende, oltre alla sua partecipazione in Sitrel, nella Citta di Tres Lagoas. Come risultato della fusione si creerebbe “un produttore di lunghi con capacità produttiva di acciaio grezzo pari a 5,6 milioni di tonnellate, con una capacità di laminazione annua di 5,4 milioni di tonnellate”, ha dichiarato ArcelorMittal Brasile