Assofermet/SteelOrbis: secondo Joachim Schroeder primi segnali di ripresa nel breve termine

lunedì, 18 novembre 2013 12:25:30 (GMT+3)   |   Brescia
       

Nella sessione pomeridiana del 1° Assofermet Day & SteelOrbis Conference Joachim Schroder, CEO di Research & Consulting Group (RCG), ha sottolineato come la maggior parte dei paesi del mondo abbia registrato un calo della produzione di acciaio negli ultimi anni. In Europa, in particolare, il calo è stato del 4,6% nel 2011 e del 3,2% nel 2012. Secondo le stime, l'output europeo di acciaio dovrebbe attestarsi a 164 milioni di tonnellate per il 2013, contro i 169 milioni/ton del 2012. I prodotti lunghi sono stati caratterizzati da maggiore volatilità rispetto agli acciai piani: la quota di produzione di tondo, vergella ed altri prodotti lunghi è infatti scesa al di sotto del 40% tra il 2008 e il 2012. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva resta relativamente basso a livello globale, mentre sono attese espansioni della capacità oltre le 190 tonnellate in Cina, India e regione MENA (Medio Oriente e Nord Africa). Stando ai dati riportati da Schroeder, nel 2012 l'eccesso di capacità a livello globale è stato pari a 545 milioni di tonnellate e sarà persino maggiore nel 2013. Al contempo sono calati notevolmente i prezzi nelle principali regioni del mondo. Nel 2012 tutte le industrie legate all'acciaio (e soprattutto quella mineraria) hanno sofferto di ingenti perdite finanziarie. La frammentazione dell'industria siderurgica ha inoltre intensificato la competizione (soprattutto nella distribuzione) e portato ad un'ulteriore erosione dei margini di profitto. Schroeder si è inoltre concentrato sulla domanda, che risulta stagnante nei mercati maturi. In particolare, in Europa risulterà nuovamente in calo nel 2013, mentre per il 2014 è attesa una modesta ripresa (pari a circa il 3%). Tra il 2008 e il 2012 sono inoltre calate fortemente le esportazioni europee di acciaio, passate da 141,5 a 127,2 milioni/ton. La maggior parte dei flussi raggiungono il Medio Oriente e il Nord Africa. Quello delle costruzioni è il settore di maggior consumo e dovrebbe consumare sempre più acciaio nei prossimi anni, grazie allo sviluppo intensivo delle economie emergenti. In conclusione, secondo quanto dichiarato da Shroeder, nella maggior parte delle aree del mondo la produzione di acciaio grezzo continuerà a calare nel 2013, benché le previsioni di breve termine stiano iniziando ad evidenziare i primi segnali di ripresa. Lo sfruttamento della capacità produttiva resta relativamente basso e nuove capacità saranno installate nel prossimo futuro; per questo l'overcapacity renderà ancora necessarie fermate produttive. Come sempre molto dipenderà dagli sviluppi a livello macroeconomico: in particolare, continueranno a pesare gli scarsi livelli di fiducia e l'incertezza economica.


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