ArcelorMittal, colosso della siderurgia mondiale con sede a Lussemburgo, ha annunciato i propri risultati finanziari relativi ai primi nove mesi dell'anno in corso.
Nel periodo in esame, l'utile netto è ammontato a 3,96 miliardi di dollari, facendo registrare un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2017. Il fatturato è cresciuto allo stesso tempo del 13,2%, raggiungendo 57,7 miliardi di dollari, grazie principalmente ai maggiori prezzi medi di vendita dell'acciaio (+15,3%), che sono stati solo in parte compensati dalle minori spedizioni (-1,0%). ArcelorMittal nei primi nove mesi del 2018 ha registrato un EBITDA pari a 8,31 miliardi di dollari, in crescita del 32,7% su base annua.
Venendo ai risultati operativi, la produzione di acciaio grezzo è calata di quasi l'1%, fermandosi a 69,8 milioni di tonnellate, mentre l'output di minerale ferroso è salito dell'1,4%, a 43,5 milioni di tonnellate.
Secondo quanto dichiarato dalla società, le condizioni di mercato restano favorevoli: la domanda gode di un clima positivo e, insieme ai benefici derivanti da una riforma strutturale dell'offerta, sta contribuendo alla realizzazione di buoni margini nel settore dell'acciaio. ArcelorMittal continuerà ad investire in nuove opportunità che favoriscano rendimenti futuri. Investendo in queste opportunità con attenzione e disciplina, la potenziale generazione del cash flow è prevista in crescita.