Si è svolta ieri, martedì 5 marzo, presso il Ministero del Lavoro la prima riunione per per l'approfondimento delle questioni sottese alla richiesta di avvio della procedura per la concessione della Cig straordinaria per ristrutturazione presentata dall'Ilva il 18 febbraio 2013. 6.507 il numero totale dei dipendenti coinvolti per una durata di 24 mesi, a decorrere dal 3 marzo 2013. Già indetto per il 14 marzo alle ore 15 - sempre al Ministero del Lavoro - il prossimo incontro sull'argomento.
I sindacati hanno richiesto all'azienda di porre in essere tutti gli approfondimenti tecnici per verificare che l'efficacia del piano di ristrutturazione aziendale sia compatibile con il mantenimento dei livelli occupazionali.
La risposta di Ilva Spa è affidata alle parole del presidente Bruno Ferrante, riportate in un comunicato stampa del quale riportiamo qui di seguito il testo integrale:
Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante, nel corso dell'incontro di oggi al ministero del lavoro sulla richiesta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione, ha dichiarato:
"Ci rendiamo conto che abbiamo fatto una richiesta importante, non lieve, che implica dei sacrifici per i lavoratori. Ma è una richiesta che apre una prospettiva, perché è finalizzata alla ristrutturazione dell'azienda e al termine ci sarà il rientro di tutti i lavoratori nello stabilimento. Una prospettiva dunque positiva.
Voglio ribadire la volontà precisa di Ilva ad applicare l'Aia. Abbiamo già iniziato ad applicarla. Sono in corso i lavori e abbiamo fatto ordini per interventi importanti che richiedono cospicui investimenti.
Lo stiamo facendo avendo vissuto una situazione di evidente difficoltà per l'azienda. A novembre ci hanno sequestrato i prodotti che avevamo nello stabilimento per un valore iniziale di 900 milioni di Euro e abbiamo subito un blocco di due mesi. Ma stiamo risalendo la china, con molta pazienza e serietà.
Abbiano elaborato un piano industriale che prevede la piena applicazione dell'Aia. L'Aia prevede il fermo di impianti durante i lavori, da qui la richiesta di cassa integrazione straordinaria collegata a questi fermi. In questa richiesta abbiamo esposto il numero massimo di lavoratori coinvolti nei prossimi due anni. Questi numeri massimi potrebbero anche non essere mai raggiunti.
Auspico un confronto sereno, reale, nell'interesse dei lavoratori, dell'ambiente e anche dell'azienda che guarda al futuro a testa alta".