Ilva dovrà pagare i costi dello spegnimento degli altiforni

lunedì, 05 novembre 2012 15:52:41 (GMT+3)   |  
       

Pubblici ministeri e custodi giudiziari, in un meeting svoltosi il 31 ottobre e durato sei ore presso gli uffici della Procura di Taranto, hanno fatto il punto della situazione sulla vicenda Ilva a poco più di tre mesi dalla notifica del sequestro preventivo dell'area a caldo. Secondo quanto appreso, l'attenzione si è concentrata soprattutto sull'aspetto finanziario delle operazioni di spegnimento degli impianti: il consiglio di amministrazione dell'Ilva non avrebbe infatti ancora messo a disposizione dei custodi alcuna somma per poter procedere con le operazioni di spegnimento.

Sull'altoforno 5, che garantisce la metà delle produzione giornaliera dell'Ilva, sembra destinata a consumarsi una nuova battaglia legale: Ilva Spa conta di spegnerlo nella seconda metà del 2015, la nuova Aia prevede di farlo nel giugno del 2014 ed, infine, i custodi sembrano intenzionati a pretendere maggiore celerità. Per il blocco dell'altoforno 5, secondo quanto riportato dal quotidiano locale 'Il Paese Nuovo', i custodi chiederanno all'Ilva di utilizzare l'impresa che per conto della società siderurgica sta già studiando l'altoforno 5 in vista della sua futura fermata: si tratta della Paul Wurth, incaricata anche dello spegnimento dell'altoforno 1.
Altra richiesta che verra' fatta all'Ilva è quella di mettere formalmente a disposizione le risorse necessarie alla fermata. In alternativa pm e custodi pensano, per l'altoforno 5, di ricorrere allo spegnimento affidato a imprese terze con rivalsa dei costi a carico dell'Ilva: una soluzione già studiata, con imprese esterne già contattate - tra cui la Danieli - ma che tuttavia presenta qualche difficoltà d'attuazione soprattutto sul versante economico, dato che dovrebbe essere l'Erario, in questo caso, ad anticipare la spesa per spegnere l'altoforno 5 (operazione che secondo stime tecniche si aggirerebbe intorno ai 2,5 milioni di euro).

Peraltro, in seguito al sollevamento del Dott. Ferrante dall'incarico di custode giudiziario in attesa del pronunciamento della Cassazione, è molto probabile che tutta l'azione dei custodi subisca un'accelerazione, visto che i giudici del Riesame hanno evidenziato la necessità di rimuovere Ferrante per l'incompatibilità del doppio ruolo (custode e presidente del cda) e perchè aveva impedito la piena attuazione del sequestro. Stando a quanto riportato, inoltre, la Procura non ha affatto gradito la recente nota stampa emanata da Ilva nella quale l'azienda parla dell'annullamento del sequestro come di un "presupposto indispensabile" per l'attuazione del piano industriale configurato dall'Autorizzazione integrata ambientale, con l'obiettivo di finanziare gli investimenti imposti dal documento stesso.


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