USA, rottame: finalmente toccato il fondo?

martedì, 11 novembre 2008 13:18:24 (GMT+3)   |  
       

Domanda debole sia da parte dei clienti interni che esteri. Ecco il motivo che ha fatto crollare, ancora una volta, il prezzo del rottame in USA: i numeri sono calati tanto velocemente, tuttavia, da far pensare a un abbassamento eccessivo e restano perciò speranze in un imminente aggiustamento verso l’alto. La domanda di rottame rimane fiacca, seppur i prima tranquilli clienti turchi si siano finalmente risvegliati dal loro torpore, effettuando svariati ordini nelle ultime settimane e pure l’attività di export sembra essersi vivacizzata la scorsa settimana. La crisi finanziaria globale e la debolezza dell’economia americana continuano a essere i principali colpevoli della reticenza dei compratori nell’effettuare acquisti. Molti produttori hanno modificato la produzione in maniera significativa: alcuni l’hanno interrotta sino a data da destinarsi, mentre altri stanno prolungando la durata dei lavori di manutenzione prefissati nell’intenzione di ridurre drasticamente l’output e compensando così con la depressione nella domanda. Sfortunatamente, tali strategie correttive tendono, nel settore siderurgico, a riflettersi sulla domanda di rottame e, di riflesso, di altre materie prime. Dal momento che sempre più operatori del settore dell’acciaio stanno diventando scrupolosi osservatori dei prezzi del rottame, ogni decremento ingenera aspettative per ulteriori cali nel prezzo dell’acciaio, dando così luogo a un circolo vizioso. Se si confrontano i dati con quelli diffusi dai report SteelOrbis del 24 ottobre, si nota che i prezzi del lamierino sono diminuiti di circa 60 $/t , mentre quelli del rottame frantumato di 55 $/t; i prezzi di HMS I sono scesi di circa 25 $/t. Dal picco raggiunto in luglio 2008, i prezzi di lamierino, frantumato e HMS I hanno visto un inarrestabile calo di, rispettivamente, 730 $/t, 465 $/t e 430 $/t. Attualmente nella East Coast i prezzi del lamierino sono di 140-150 $/t, quelli di rottame frantumato si aggirano tra i 125 e i 135 $/t, mentre quelli di HMS I si attestano attorno ai 100-110 $/t. Nonostante le vaste riduzioni, c’è una buona notizia per il mercato: fonti esperte ritengono che i prezzi del rottame abbiano finalmente raggiunto il “fondo del barile”. Ai livelli correnti i commercianti di rottame non sono ancora disposti a vendere sotto i 200 $/t, principalmente perché molti di essi stanno subendo perdite e sperano di raggiungere valori maggiormente redditizi. Inoltre, le basse cifre del rottame stanno attirando offerte di export che potrebbero invertire la tendenza dei prezzi verso l’alto. All’incirca due settimane fa, quando i prezzi hanno toccato il fondo, in Turchia sono riprese le attività di acquisto a prezzi di 130-150 $/t CFR Turchia. E solo una settimana fa, i livelli dei prezzi oltreoceano per rottame di qualità HMS I/II 80:20 erano di 160-170 $/t CFR Turchia. Nonostante le recenti quanto esigue riprese, i prezzi sono scesi di 250 $/t dall’inizio di settembre. Gli ultimi dati USITC mostrano che l’ammontare totale delle esportazioni di rottame ferroso dagli USA in agosto è stato di 1.835.000 tonnellate, segnando un aumento di 63.000 tonnellate rispetto al 1.772.000 tonnellate di luglio. Dall’inizio dell’anno ad agosto 2008 le esportazioni totali di rottame ammontavano a 11.858.000 tonnellate, dato che rappresenta un incremento del 61,6% rispetto ai 7.338.000 di tonnellate dello stesso periodo 2007. Con il mondo sommerso dai problemi della crisi finanziaria globale, tuttavia, ci si aspetta un repentino calo nelle statistiche relative all’export nei mesi di settembre e ottobre. I principali acquirenti di rottame dagli USA in agosto sono stati la Turchia – 258.000 tonnellate -, la Malesia – 176.000 tonnellate -, l’India – 124.000 tonnellate -, l’Egitto – 107.000 tonnellate – e la Corea del Sud – 88.000 tonnellate -. Tailandia, Giappone, Taiwan, Messico, Perù e Cina hanno pure importato rottame frantumato dagli Stati Uniti durante il medesimo periodo. Per quanto riguarda il rottame HMS I, i principali importatori in agosto sono risultati la Turchia, con 135.000 tonnellate, la Corea del Sud, con 89.000 tonnellate, il Taiwan, con 59.000 tonnellate, la Malesia, con 46.000 tonnellate e l’Egitto, con 40.000 tonnellate. Altri paesi hanno pure importato la stessa qualità di rottame dagli USA in agosto, tra i quali Giappone, Tailandia e Canada.

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