Stati Uniti, rottame: prezzi attesi stabili a luglio, tra dazi e nuove scadenze tariffarie

venerdì, 04 luglio 2025 08:37:00 (GMT+3)   |   San Diego

I prezzi del rottame sul mercato interno statunitense sono attesi stabili nella prossima settimana rispetto a giugno. La previsione si è consolidata dopo che la scorsa settimana si parlava ancora di possibili aumenti, ma la persistente incertezza legata ai dazi sulle importazioni continua a influenzare le catene di approvvigionamento internazionali. Il tutto avviene mentre si avvicina il termine (9 luglio) del periodo di pausa di 90 giorni previsto per le negoziazioni tariffarie con i Paesi interessati.

«Stabile sembra essere la previsione più condivisa per luglio», ha dichiarato questa settimana a SteelOrbis un operatore del Midwest interpellato sulla possibilità di un aumento dei prezzi. «Stiamo sentendo parlare sempre più di una situazione stabile, con maggiore certezza rispetto ai giorni scorsi», ha confermato un altro operatore. Un buyer attivo nel settore del rottame ha aggiunto: «Resto dell’idea che i prezzi resteranno stabili». Un ulteriore contatto ha commentato: «Il mercato del rottame sembra invariato rispetto a quanto già osservato, si sta muovendo lateralmente».

Anche se il consenso per un assestamento stabile dei prezzi sembra più chiaro, l’incertezza persistente in Medio Oriente e la confusione in merito ai dazi reciproci potrebbero frenare l’andamento dei mercati dei prodotti siderurgici finiti, sia a livello locale che internazionale. Tali dinamiche avrebbero potuto sostenere una chiusura mensile più forte per il rottame.

Un assestamento stabile rispetto a giugno collocherebbe i prezzi del rottame prime busheling franco produttore nella regione dell’Ohio Valley tra i 435-460 $/gt (443-468 $/t), mentre il rottame frantumato potrebbe attestarsi sui 375-380 $/gt (381-387 $/t). I prezzi del rottame P&S e HMS nella stessa area potrebbero rispettivamente chiudere tra 361-371 $/gt (367-377 $/t) e 325-345 $/gt (330-387 $/t), secondo quanto riferito dagli operatori del settore.

Nel Nordest degli Stati Uniti, un andamento stabile rispetto a giugno potrebbe portare il rottame busheling di luglio a 380-400 $/gt (387-407 $/t), mentre il rottame frantumato si attesterebbe tra 325-335 $/gt (330-342 $/t). Per quanto riguarda P&S e HMS, si parlerebbe rispettivamente di 295-305 $/gt (300-310 $/t) e 305-320 $/gt (310-325 $/t), sempre secondo fonti del mercato.

Per quanto riguarda i prodotti piani, i prezzi spot sono risultati stabili o in leggera crescita. In particolare, le transazioni per i coils a caldo sono state indicate a 890 $/nt (981 $/t), pari a 44,50 $/cwt. I coils a freddo e i prodotti zincati hanno mostrato rialzi rispetto alla media settimanale precedente.

Sul fronte internazionale, secondo quanto riferito a SteelOrbis da fonti del mercato del rottame, i produttori turchi continuano a subire pressioni a causa dei recenti aumenti dei prezzi del rottame e degli annunci di rincari nel prezzo del gas naturale. Allo stesso tempo, la debolezza delle vendite di tondo sia sul mercato locale che all’export sta esercitando una pressione al ribasso sui prezzi del prodotto finito.

Secondo la stampa statunitense, i prezzi interni del rottame potrebbero restare sostenuti, poiché gli acciai americani stanno operando a tassi di utilizzo della capacità più elevati. In vista del prossimo ciclo di acquisti da parte degli impianti, molti trader sembrano tenere sotto controllo tanto la produzione siderurgica interna quanto la domanda di rottame proveniente dall’estero.

Nella terza settimana piena di giugno, gli acciai statunitensi hanno operato con un tasso di utilizzo della capacità vicino all’80%, producendo circa 1,79 milioni di tonnellate di acciaio. Lo riferisce l’American Iron and Steel Institute (AISI) con sede a Washington. Si tratta di un incremento del 4,9% rispetto ai 1,7 milioni di tonnellate prodotti nella terza settimana di giugno 2024, quando il tasso di utilizzo si attestava al 76,7%.

Inoltre, la produzione relativa alla settimana terminata il 21 giugno ha registrato un incremento dello 0,2% rispetto alla settimana precedente, sempre secondo l’AISI. Allo stesso tempo, alcune fonti stampa segnalano un aumento delle offerte da parte degli esportatori, un fattore che starebbe comprimendo l’offerta disponibile anche sul mercato domestico.


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