La temuta interruzione delle forniture di ghisa dall'area CIS dopo lo scoppio della guerra in Ucraina non si è del tutto concretizzata. Poiché proseguono gli scambi con la Turchia, l'Europa e perfino gli Stati Uniti, finora le spedizioni di ghisa dalla Russia si sono ridotte di poco.
Commentando la questione delle forniture di ghisa di affinazione (BPI) dai paesi CIS, gli addetti ai lavori hanno parlato di approcci diversi al commercio con i russi. Mentre alcuni player sono convinti che i produttori siderurgici globali debbano prendere in considerazione la possibilità di sanzionare la ghisa russa e debbano rifiutare tutte le transazioni, altri sostengono che continuando ad ordinare dalla Russia si evitano «sofferenze economiche più ampie».
«Sembra che i russi abbiano capito come rimanere sul mercato, però sono davvero sorpreso. L'impatto delle sanzioni si percepisce a malapena», ha commentato un importante trader internazionale. «È da ipocriti imporre sanzioni e poi fornire supporto finanziario alla Russia», ha detto un altro trader. In un modo o nell'altro, il commercio di ghisa russa è continuato, in particolare con gli Stati Uniti e l'Ue. Nello specifico, un lotto di ghisa fornito da Tula è stato recentemente scambiato in Italia a 900 $/t CFR. «Loro [Tula] hanno venduto direttamente alle fonderie. È pazzesco. Non dovrebbero farlo e portare via gli affari ai distributori», è stato il commento di un altro trader internazionale. Oltre a ciò, si vocifera che un carico di ghisa sia stato venduto da Tula verso il mercato statunitense. Il prezzo ammonterebbe a circa $ 1.000/t reso acciaieria, anche se al momento della pubblicazione non si hanno conferme al riguardo.
Secondo una fonte affidabile, Tula offrirebbe un carico di BPI pronto per la spedizione dal porto. Questa indiscrezione ha causato una forte confusione tra gli addetti ai lavori. «Se non ci sono cancellazioni di ordini, perché dovrebbero disporre di una quantità così grande al porto di Ust Luga?», si è domandato un trader.
Nel frattempo, le offerte di ghisa basica dalla Russia per la Turchia si attestano a 840-850 $/t CFR. Tuttavia, la maggior parte dei compratori ha scelto di assumere un atteggiamento di cautela a causa della crescente incertezza riguardo agli arrivi di materiale dalla Russia. A conti fatti, la maggior parte dei trader preferisce prenotare materiale in piccoli lotti, nonostante le offerte attuali siano inferiori di almeno 50 $/t rispetto alle offerte riportate all'inizio di questa settimana.