La Turchia resta attiva negli acquisti di rottame mentre i fornitori si trovano parzialmente schiacciati tra ridotta disponibilità di materiale e scarsa redditività. Nel frattempo non sono stati registrati miglioramenti sotto il profilo delle vendite di prodotti finiti turchi e tale fattore continua a rendere fragile l'attuale trend rialzista del rottame.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, due giorni fa degli acquirenti turchi hanno ordinato rottame proveniente dagli USA. In particolare, sono stati registrati due scambi di HMS I/II 80:20 al prezzo di 259-260 $/t CFR. Inoltre, un'acciaieria turca ha acquistato un carico di HMS I/II 80:20 proveniente dall'UE a un prezzo di 254-255 $/t CFR. Fonti hanno riferito anche che fornitori della regione baltica avrebbero venduto lo stesso materiale a 260 $/t CFR Turchia. Nonostante i dettagli di queste transazioni non siano stati resi noti, è stata fatta maggiore chiarezza sui prezzi del rottame proveniente dagli USA e dall'UE.
Nel frattempo alcuni fornitori statunitensi, facendo leva su una riduzione dei flussi in entrata, stanno cercando di alzare il prezzo fino al livello di 265 $/t CFR. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, anche sul mercato europeo si rilevano problemi legati all'offerta. Intanto, sembra che i prezzi del rottame proveniente dal Regno Unito superino di soli 1-2 $/t quelli del materiale dall'Europa continentale. L'offerta dalla regione baltica potrebbe essere limitata a causa del problema della quota russa sull'export e si prevedono prezzi simili a quelli USA.
In Turchia resta forte la domanda di rottame proveniente da regioni limitrofe. Fonti hanno riferito che un fornitore russo ha venduto 2.500 tonnellate di rottame A3 a un'acciaieria della regione di Samsun al prezzo di 250 $/t CFR.
In conclusione, benché i prezzi del rottame siano aumentati ulteriormente in Turchia, permangono i dubbi circa la sostenibilità del trend attuale. Alcune fonti ritengono che le quotazioni siano vicine al livello massimo in quanto valori superiori non sarebbero accettabili da parte delle acciaierie in termini di costi. Altri operatori credono invece in un ulteriore rafforzamento dei prezzi.