L'aumento dei prezzi del rottame in Turchia sta avendo evidenti ripercussioni sul mercato italiano del rottame, dove le quotazioni hanno registrato un forte strappo rispetto ai primi di dicembre (+25/30 €/t). Più di una fonte ha sottolineato che da ottobre ad oggi i prezzi della materia prima nel mercato turco sono cresciuti di oltre 160 dollari e che «finora, in Italia e nel resto dell'UE, gli aumenti sono stati di gran lunga inferiori», motivo per cui «se ne registreranno sicuramente altri a gennaio». Secondo alcuni operatori, altri fattori che potrebbero sostenere il trend rialzista nel prossimo periodo sono il possibile annullamento dei dazi all’'mport di rottame in Cina e il sentiment positivo dei mercati sulla spinta delle notizie sui vaccini contro il Covid-19. Ciononostante, è previsto un "ritracciamento fisiologico" dei prezzi globali verso la fine di gennaio; non un crollo, bensì un rifiato dopo lo straordinario rally dei prezzi.
In Italia l'attuale carenza di rottame è dettata da diversi fattori: innanzitutto, i commercianti non sono propensi a vendere sia per motivi fiscali sia soprattutto per gli ulteriori aumenti di prezzo attesi nelle prossime settimane. Inoltre, sulla disponibilità del materiale pesano come al solito le maggiori difficoltà nella raccolta dovute alle condizioni invernali.
Qualità |
Prezzo spot |
Torniture (E5) |
235-255 |
Demolizioni (E3) |
260-280 |
Frantumato (E40) |
275-295 |
Lamierino (E8) / Palabile (E8C) |
280-300 / 295-310 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Stefano Gennari