Il trend rialzista del mercato del rottame italiano è continuato questa settimana. Nonostante la domanda di acciai finiti sia ancora a livelli minimi, i prezzi del rottame sono aumentati ulteriormente a causa della scarsa disponibilità e del minor afflusso di materiale dalle acciaierie del Sud Italia.
Questa settimana, i prezzi del rottame locale hanno visto un ulteriore aumento di 5-10 €/t rispetto alla scorsa settimana. Una fonte ha commentato, «le acciaierie cercano di tenere i parchi a buoni livelli e sono tornate all’acquisto» nonostante la domanda di prodotti finiti sia ben lungi dall’essere migliorata. A portare i prezzi in rialzo è stata la scarsità di rottame disponibile, di conseguenza «chi ha bisogno compra a prezzi più alti». È stato inoltre riscontrato un minor afflusso di rottame proveniente dal Sud Italia, soprattutto cesoiati e demolizioni; a causa degli aumenti dei prezzi di trasporto locali, infatti, il materiale non è più competitivo per i trader e le acciaierie del Nord del paese e tende ad essere venduto localmente o destinato al mercato export. Per quanto riguarda le esportazioni, sono stati segnalati prezzi su base FOB in linea con quelli nazionali.
Le aspettative per le prossime settimane sono incerte. Da un lato si prevedono ulteriori aumenti per novembre e dicembre poiché il materiale continua a scarseggiare e ciò continuerà a portare i prezzi in rialzo. Tuttavia, altri operatori di mercato ritengono invece che si possa verificare uno stallo dovuto alle fermate importanti previste da diverse acciaierie nazionali per dicembre.
Qualità |
Prezzo medio spot (€/t) |
Prezzo medio spot (€/t) |
Torniture (E5) |
280-300 |
275-290 |
Demolizioni (E3) |
300-335 |
295-335 |
Frantumato (E40) |
330-360 |
320-360 |
Lamierino (E8) |
335-360 |
325-355 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa