Febbraio è ormai alle porte, e i cambiamenti sul mercato locale del rottame in Polonia tardano ad arrivare. In queste prime settimane del 2025 la domanda di rottame e di acciai finiti non ha brillato, e ciononostante i prezzi di acquisto della materia prima sembrano aver subito un lieve aumento dopo il calo iniziale avvenuto dopo le festività natalizie, quando i magazzini delle acciaierie erano ancora pieni.
Il 20 di questo mese l’acciaieria polacca Huta Częstochowa ha ripreso le attività, con l’obiettivo di raggiungere una produzione di 10.000 tonnellate a gennaio e di 20.000 a febbraio, come già riportato da SteelOrbis. La maggior parte degli operatori sono rimasti sorpresi da questa notizia, perché la domanda di acciai finiti sul mercato locale non sembrava pronta ad accogliere un aumento della produzione di piani. Sembra invece che i prodotti lunghi siano piuttosto richiesti, poiché a breve ricomincerà la stagione delle costruzioni. Secondo una fonte, infatti, la scorsa settimana la Polonia ha iniziato a importare tondo dalla Turchia.
Poiché il freddo invernale mina la disponibilità di rottame sul mercato polacco, i commercianti locali non sono disposti a diminuire i prezzi di vendita – al contrario, pensano di aumentarli di 5-10 €/t per gli ordini di febbraio. Dal canto loro le acciaierie faticano a vendere i prodotti finiti, e non accettano di buon grado questo rifiuto di abbassare i prezzi poiché prezzi più elevati rischiano di erodere ulteriormente i loro margini. Tuttavia non possono fare a meno del rottame se vogliono rispettare i programmi di produzione, per cui i commercianti sono ottimisti sul fatto che questo aumento si verificherà.
Secondo le fonti i prezzi di vendita del rottame sul mercato locale polacco sono compresi tra 289 e 294 €/t per l’HMS I, tra 272 e 273 €/t per l’HMS II e tra 299 e 301 €/t per le qualità bonus. Tutti i prezzi sono da intendersi DAP.
Per quanto riguarda le esportazioni, i prezzi del rottame HMS I verso i depositi per l’esportazione sono aumentati di 5 €/t su base settimanale, portandosi a 285-290 €/t reso porti del Baltico a causa della mancanza di materiale sul mercato locale polacco, che tradizionalmente ne è un esportatore netto.