Secondo quanto appreso da SteelOrbis in ambienti commerciali e industriali, i prezzi del pellet provenienti dall’India hanno continuato a perdere terreno in assenza di interesse sugli acquisti. Anche i venditori sono rimasti fuori dal mercato, e hanno preferito aspettare eventuali miglioramenti.
Più precisamente, i prezzi sono scesi al range di 110-112 $/t CFR contro i 115-120 $/t CFR di una settimana fa, e i rischi che si arrivi a un nuovo minimo di 100 $/t CFR hanno peggiorato l’umore del mercato e hanno causato la ritirata di molti venditori.
Secondo le fonti, il mercato delle materie prime stava mostrando tendenze diverse: il minerale di ferro in Cina stava migliorando, mentre il pellet peggiorava velocemente. Di conseguenza il differenziale di prezzo tra il minerale di ferro e il pellet su base CFR si è ristretto di molto, anche se le acciaierie cinesi non sono ancora pronte per rifornirsi di pellet: le fonti indiane indicano infatti che queste ultime stanno cercando di ridurre la produzione e di gestire l’offerta per migliorare i prezzi e i margini.
«I venditori indiani non hanno altra scelta che quella di farsi da parte. Anche dopo diverse settimane di calo, il divario tra le richieste degli acquirenti e le offerte dei venditori è ancora molto ampio e questi ultimi non hanno interesse a concludere accordi. Si sentono richieste nel range di 95-100 $/t CFR per il pellet, quando i prezzi del minerale di ferro importato in Cina si attestano a 100-110 $/t CFR. Questo non va a vantaggio dei venditori locali, in quanto denota che il premio sui pellet rispetto al minerale di ferro è stato annullato nell’attuale regime di prezzi», ha dichiarato un membro della Pellet Manufacturers’ Association of India (PMAI).
«Non vediamo nemmeno un rimbalzo immediato, dato che le scorte di pellet nei porti cinesi si aggirano intorno agli 8 milioni di tonnellate, un valore molto alto. Allo stesso tempo, i produttori sono in grado di assicurarsi circa 1200 INR/t (14 $/t) in più nelle vendite interne franco produttore rispetto alle vendite export. Di conseguenza, le esportazioni continuano a rivelarsi un’attività poco fattibile nonché poco remunerativa».