Recentemente gli scambi di ghisa a livello internazionale hanno continuato ad essere limitati a causa della significativa differenza tra offerte e richieste. Sia i fornitori dei paesi CIS sia quelli brasiliani hanno continuato ad insistere su prezzi elevati, che tuttavia non sono ancora stati accettati da alcun grosso compratore tradizionale. «Il mercato sembra addormentato, ma secondo me non ci sono motivi per cui preoccuparsi» ha commentato un trader internazionale. «I fondamentali restano piuttosto forti – ha affermato un trader asiatico –. C'è domanda in Cina, anche se credo sia solo temporanea, mentre i clienti stanno cercando materiale a prezzi inferiori da fonti alternative». Secondo quanto appreso da SteelOrbis, un trader di recente ha venduto 40.000 tonnellate di ghisa basica (BPI) originaria dell'India a un prezzo di circa 540 $/t CFR Cina. «Anche se paesi CIS e Brasile abbassano i prezzi, le tariffe di nolo restano un grosso problema. Fino a maggio penso rimarranno elevate» ha commentato un altro trader. Nel frattempo, un produttore russo con accesso ai porti del Far East starebbe offrendo ghisa a 560 $/t CFR Cina.
Fonti hanno riferito che alcuni lotti da 5.000 tonnellate ciascuno sono stati venduti in Turchia da un'acciaieria russa al prezzo medio di 557 $/t FOB Mar Nero. La produzione è quella di marzo. Intanto, le offerte dall'Ucraina per la Turchia e l'Italia si attesterebbero a 570 $/t CFR.
Infine, il Brasile offre ghisa basica a 530 $/t FOB porti del sud del Brasile, contro i 520 $/t FOB registrati negli ultimi scambi, risalenti a inizio marzo.