Gli esportatori brasiliani di ghisa basica (BPI) hanno puntato ad aumenti per la prossima tornata di vendite con spedizione a giugno. Sebbene finora non siano stati siglati nuovi accordi – sia i venditori che gli acquirenti statunitensi possono ancora permettersi di aspettare – le fonti di mercato ritengono che un piccolo rialzo potrà essere accettato già nelle prossime settimane. Come discusso dalle fonti alla riunione biennale dei membri dell’IIMA che si è svolta a Lisbona dal 15 al 17 aprile, l’impatto della tendenza dei prezzi del rottame su quelli della ghisa basica si è alleggerito negli ultimi mesi, e il mercato è stato indirizzato in maggior misura dai fondamentali di domanda e offerta.
Le quotazioni per la BPI proveniente dal Brasile con contenuto di fosforo allo 0,15% si sono attestate a 450 $/t FOB, ossia 480 $/t CFR New Orleans. Gli accordi precedenti erano stati conclusi a 430-435 $/t FOB, e la maggior parte delle fonti dubita che le acciaierie statunitensi accetterebbe aumenti fino a 20 $/t nella prossima tornata di acquisti. «440 $/t FOB [cioè 470 $/t CFR] potrebbero funzionare. Dobbiamo aspettare le nuove trattative, nessuno vuole correre» ha affermato un trader.
Il livello di offerta per la ghisa brasiliana a contenuto di fosforo più basso è stato segnalato a 460 $/t FOB, e il livello negoziabile viene valutato al massimo a 450-455 $/t FOB, secondo le fonti di mercato.
«Abbiamo costi elevati a causa dell’indisponibilità di carbone, perciò dobbiamo alzare i prezzi [della ghisa]. Magari non di molto, ma leggermente», ha dichiarato un’acciaieria brasiliana.
Dopo il forte calo dei prezzi negli USA – a marzo è stato registrato un calo di 40 $/t per l’HMS e fino a 60 $/t per il lamierino – «[i produttori di] ghisa non hanno seguito. Non ne sono in grado, e stabiliscono i prezzi in base alla domanda dagli Stati Uniti, che è stazionaria» ha commentato una fonte commerciale durante l’evento dell’IIMA. Alcuni importatori di ghisa dagli USA erano d’accordo, e hanno affermato che ultimamente i prezzi del rottame non hanno seguito quelli della ghisa. Uno dei motivi è che la disponibilità è ancora relativamente limitata. I produttori brasiliani non hanno voluto incrementare la produzione, aspettando prezzi migliori. Intanto, anche se le spedizioni di ghisa ucraina dai porti del mar Nero è ricominciata alla fine dello scorso anno, i costi di trasporto fino agli USA sono rimasti molto alti: circa il doppio rispetto al 2021, prima che la Russia occupasse l’Ucraina. Secondo le fonti, i fornitori dal paese chiederanno 480 $/t CFR o più negli Stati Uniti nella prossima tornata di vendite.
L’Ucraina ha un potenziale di incremento delle esportazioni di BPI del 20% o più quest’anno, in base alle condizioni di mercato e ai rischi legati al conflitto.
Per quanto riguarda la correlazione tra i prezzi della BPI, in particolare brasiliana, e la tendenza del rottame in Turchia, anche le fonti di mercato hanno affermato che si sta indebolendo. Per ora, il mercato import del rottame in Turchia non è cambiato molto ed è ancora piuttosto tranquillo. «Io direi» ha dichiarato un’altra fonte «che se il rottame turco dovesse salire, i produttori [dal Brasile] avrebbero una scusa per aumentare i prezzi [della BPI], ma se rimane stabile o scende, allora non importa a nessuno».