Con l'applicazione delle misure di lockdown negli Stati Uniti e in Europa, la Cina è rimasto l'unico paese in cui la domanda di ghisa appare forte. Allo stesso tempo i principali fornitori di ghisa basica si dicono restii a vendere a causa della limitata disponibilità di materiale. Ciononostante, è probabile che saranno costretti a ridurre i prezzi.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, il produttore russo NLMK ha venduto fino a 100.000 tonnellate di ghisa basica in Cina la scorsa settimana, al prezzo di 330 $/t CFR (i costi di trasporto sono stimati in 35-40 $/t). Il Brasile ha venduto in Cina almeno 60.000 tonnellate di ghisa basica con un contenuto di fosforo dello 0,15% a 300 $/t FOB, l'equivalente di circa 330 $/t CFR (produzione di maggio). «Mentre il mondo è in lockdown - ha commentato un trader - la Cina si sta riprendendo e sembra essere l'unico compratore al momento. Di conseguenza, l'accalcarsi di fornitori sta mettendo forte pressione ai prezzi».
Per la ghisa basica proveniente dai paesi CIS si stima attualmente un prezzo di 290-295 $/t FOB, contro i 325-330 $/t FOB registrati all'inizio della scorsa settimana. Nel frattempo, il prezzo del materiale proveniente dal Brasile è calato di 25 $/t.
Alcune fonti hanno riferito che il fornitore russo Tulachermet è tornato sul mercato dopo aver effettuato lavori di manutenzione nell'ultimo mese. Le offerte da parte della società, per quanto riguarda la ghisa basica a basso tenore di manganese, si attesterebbero a 330-340 $/t FOB Mar Baltico.