La rapida diffusione del coronavirus in tutto il mondo e il crollo del petrolio stanno avendo un impatto anche sul mercato globale della ghisa. Mentre gli acquirenti sono riluttanti ad effettuare nuovi ordini a causa dell'incertezza generale, i fornitori si astengono dal concedere sconti a fronte della limitata disponibilità di materiale. Di conseguenza, l'attività commerciale si è gradualmente interrotta.
I fornitori dei paesi CIS, dopo aver venduto sufficiente materiale a prezzi tra i 333 e i 343 $/t FOB, al momento non stanno offrendo attivamente. «Offrire oggi è lo stesso che chiedere 500 $/t CFR verso qualunque destinazione. Non ha senso dal momento che non vi sono compratori» ha commentato un produttore interpellato da SteelOrbis. «L'Italia - ha aggiunto un altro operatore - era una destinazione principale, ma attualmente è in lockdown. Solo supermercati e fermacie sono aperti, ma sembra che anche le grosse acciaierie chiuderanno. Alcune lo hanno già fatto».
Intanto, alcune fonti hanno riferito di offerte d'acquisto dalla Cina pari a 340-350 $/t CFR, ritenute tuttavia assolutamente inaccettabili alle attuali condizioni di mercato. La domanda di ghisa basica in Turchia è pressoché assente e le rare offerte d'acquisto non superano i 330 $/t CFR.
I fornitori brasiliani nel frattempo hanno alzato di 10 $/t i prezzi della ghisa basica con un contenuto di fosforo dello 0,15%, portandoli a quota 335-340 $/t FOB. L'aumento è la conseguenza delle forti precipitazioni verificatesi di recente nello stato del Minas Gerais, che hanno causato una significativa riduzione dell'offerta di ghisa. L'ultima vendita dal Brasile agli USA è stata caratterizzata da un prezzo di 360 $/t CFR alla fine della scorsa settimana. La ghisa nodulare ha un prezzo di 350-360 $/t FOB, contro i 345-355 $/t FOB di sette giorni fa.