I prezzi locali del rottame sul mercato tedesco all’inizio di gennaio sembrano indicare un lieve aumento, sebbene alcune fonti riferiscano un andamento laterale rispetto a dicembre. Tuttavia, questi aumenti dei prezzi non sono dovuti a un miglioramento della domanda. Al contrario – il freddo invernale rende faticoso il lavoro dei raccoglitori di rottame e le demolizioni quasi impossibili, con una conseguente riduzione della disponibilità del materiale, mentre contemporaneamente le acciaierie tedesche acquistano a ritmi regolari.
Un produttore a nord della Germania ha appena aumentato i suoi prezzi di acquisto del rottame di 10-20 €/t e vorrebbe aumentare i volumi, mentre – secondo una fonte – un altro ha dovuto adeguarsi agli aumenti proponendo 275 €/t reso acciaieria per l’HMS I/II 80:20.
Uno dei maggiori stabilimenti in Germania aveva cercato di abbassare i prezzi di acquisto del rottame a dicembre e poi a gennaio, ma ha dovuto tornare ad aumentarli di 5-10 €/t per il cesoiato (E1), visti i segnali di rialzo che arrivano dal mercato locale e la scarsa disponibilità di questa qualità rispetto ad altre di grado più elevato.
Per quanto riguarda i prezzi verso i depositi all’esportazione, una fonte ritiene che 290-295 €/t DAP sia il livello più basso possibile, sebbene alcuni esportatori puntassero a 270-275 €/t DAP. Al momento della pubblicazione, tuttavia, l’unico accordo confermato è stato chiuso a 285 €/t DAP, ma alla fine della scorsa settimana. I flussi di rottame verso i depositi all’esportazione stanno aumentando, poiché la scarsa domanda di materiale sul mercato locale e il tasso di cambio euro-dollaro spingono i fornitori a preferire le vendite export rispetto a quelle nazionali. Alcuni esportatori, tuttavia, sono pessimisti per quanto riguarda le prospettive di febbraio.
Infine, la situazione economica generale in Germania non è delle migliori, e le aziende locali sono alla ricerca di collaborazioni volte ad aumentare i tassi di sfruttamento della capacità degli impianti, perché gli attuali tassi del 50-60% non sono considerati praticabili in termini di profitti.