Bangladesh, rottame: prezzi import in aumento nelle nuove trattative

venerdì, 28 marzo 2025 11:18:14 (GMT+3)   |   Istanbul

Sebbene il settore siderurgico del Bangladesh abbia continuato ad affrontare una domanda debole durante il periodo del Ramadan, aggravata dalla lentezza degli sviluppi infrastrutturali, sono stati confermati altri accordi per l’importazione di rottami in container visto il forte aumento dei prezzi delle ultime due settimane.

Più precisamente, le quotazioni per il rottame frantumato in container proveniente dal Regno Unito e dall’Unione Europea sono state segnalate a 390-395 $/t CFR, contro i 380 $/t CFR di due settimane fa. Inoltre, secondo le fonti, mentre le offerte per il rottame frantumato dall’Australia si sono assestate a 390 $/t CFR – in aumento di 10 $/t nelle ultime due settimane – questa settimana è stato siglato un accordo per circa 3.000 t a 385 $/t CFR. Sempre questa settimana è stato siglato un altro accordo per 4.000 t di rottame australiano HMS I/II 80:20 a 360-365 $/t CFR, mentre sono state presentate nuove offerte a 370 $/t CFR.

Gli addetti ai lavori hanno poi riferito che questa settimana sono stati conclusi diversi accordi per rottame PNS proveniente da Hong Kong a 390-395 $/t CFR, mentre le offerte per il rottame PNS da Singapore sono state segnalate a 395 $/t CFR, in aumento di 5 $/t nelle ultime due settimane.

Nel segmento bulk gli scambi sono stati quasi assenti, benché i prezzi per l’HMS proveniente dagli Stati Uniti siano aumentati a 380-385 $/t CFR rispetto ai 365 $/t CFR di due settimane fa. Le offerte per il rottame HMS proveniente da Singapore si sono attestate a 375 $/t CFR, in aumento di 5 $/t nel periodo considerato.

«In risposta alla debolezza della domanda i produttori stanno lavorando a capacità ridotta per limitare i costi operativi. Alcune acciaierie hanno ripreso a vendere con margini ridotti o addirittura negativi per sostenere il flusso di cassa e mantenere attive le linee di produzione», ha riferito a SteelOrbis un operatore locale.

«Con la festa dell’Eid che inizierà nell’ultima settimana di marzo, l’attività commerciale potrebbe arrivare a uno stallo e il consumo probabilmente rimarrà sottotono. Si prevede una lenta ripresa dalla metà di aprile con la riapertura delle aziende e il graduale ripristino degli acquisti differiti», ha affermato un’altra fonte.


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