USA, Coil laminati a caldo: si allungano i tempi di consegna

martedì, 11 novembre 2008 13:20:07 (GMT+3)   |  
       

La maggior parte dei prezzi spot interni di coil laminati a caldo è diminuita di altri 44 $/t rispetto ai dati diffusi la scorsa settimana e si attesta ora tra i 661 e i 728 $/t franco fabbrica Midwest. La diminuzione porta i prezzi dei coil laminati a caldo vicino al prezzo medio effettivo applicato da Nucor, che è ora di 595-617 $/t, tanto che SteelOrbis ha appreso che alcune transazioni possono essere concluse a quel prezzo. Le offerte spot per coil laminati a freddo sono pure scese di altri 44 $/t rispetto ai dati della scorsa settimana e la maggior parte delle offerte si aggira sui 794-860 $/t. Sullo sfondo di una continua riduzione dei prezzi, molte industrie salutano con favore la fine del mese di ottobre, in quanto per molte di esse – in particolare per i centri servizi – si è trattato del mese peggiore dopo lungo tempo. Alcune hanno stock elevati e l’incertezza della stante situazione finanziaria potrebbe non fare loro superare la fine dell’anno, costringendole a chiudere. Un acquirente di acciaio ha confessato a SteelOrbis che “Chiunque possieda anche solo un chilo di acciaio possiede più di quanto vorrebbe”. Tuttavia questa corsa da “fast and furious” verso il fondo dei prezzi potrebbe starsi avvicinando al traguardo e il rischio per gli acquirenti di una discesa nei prezzi continua dunque ad assottigliarsi. Con la produzione tagliata in numerose aziende e i prezzi del lamierino scesi fino a 140 $/t, gli acquirenti hanno poco da perdere rispetto a un paio di settimane o mesi fa, anche qualora agiscano “troppo presto”. Le preoccupazioni potrebbero ora spostarsi sulle scorte di magazzino, senza dimenticare che i tempi di consegna sono ora più lunghi a causa dei tagli nella produzione. Le aziende sono pronte a chiudere il loro libro ordini per le consegne di fine dicembre. Da quando la situazione sembra star raggiungendo il livello più basso, le offerte per il mercato dell’import stanno facendosi più interessanti. Le offerte cinesi di coil laminati a freddo sono di 794-838 $/t dazi pagati camion carichi nel Golfo Americano o porti della West Coast. Tale valore segna un calo di 44 $/t rispetto alla scorsa settimana. Dal momento che i principali produttori mondiali si precipitano a tagliare la produzione, la prossima mossa della Cina è altamente anticipabile: se non taglieranno adeguatamente i volumi produttivi, le imprese cinesi saranno costrette a esportare ingenti quantità di materiale in diversi paesi, soprattutto in Nord America, e siccome le tensioni commerciali faranno nuovamente capolino, alcuni produttori già chiedono ai governi di prestare maggiore attenzione alle importazioni di acciaio. La Russia appare ancora come il venditore più competitivo di coil laminati a caldo per quanto riguarda il mercato interno con prezzi tra i 617 e i 683 $/t, dazi pagati camion carichi nel Golfo Americano. Il Messico continua a operare al grido di “Concludiamo un affare!”, seppur gli operatori appaiano meno disposti ad accettare tutto quanto gli viene proposto. Il Messico vende coil laminati a caldo agli Stati Uniti (alla frontiera) a 639-683 $/t, mentre i coil laminati a freddo vengono venduti a 794-838 $/t. In Brasile si rilevano segnali di ripresa dell’attività commerciale: il prezzo minimo dei coil laminati a freddo è di 794-838 $/t dazi pagati camion carichi nel Golfo Americano. I dati Census diffusi dal US Steel Import Monitoring and Analysis System (SIMA) mostrano che il quantitativo totale di coil laminati a caldo importati in USA a settembre ammonta a 234.656 tonnellate, di cui 28.625 in più rispetto ai volume di agosto (206.031). Il quantitativi maggiori importati in settembre provengono da Australia (68.339 tonnellate), Canada (62.821 tonnellate), Corea del Sud (60.625 tonnellate) e Olanda (14.956 tonnellate). Altri tonnellaggi inferiori sono stati acquistati da Messico e Russia. Il volume totale di coil laminati a freddo importati in USA a settembre è stato di 81.486 tonnellate, vale a dire 22.308 in più rispetto alle 59.178 importate in agosto. I quantitativi maggiori provengono da Cina, 28.512 tonnellate, Canada, 19.299 tonnellate, Sud Corea, 10.721 tonnellate, mentre altri volumi inferiori sono stati acquistati da Giappone, Olanda, Messico e Taiwan.

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