L’attività di importazione di bramme è stata relativamente impegnativa in Turchia negli ultimi tempi, considerando che un numero maggiore di acquirenti sembra restio al commercio di materiale proveniente dalla Russia, sebbene alcuni venditori russi non siano sottoposti a sanzioni. Si preferiscono, quindi, bramme di acciaio con altre origini, in particolare della Corea del Sud, che ha offerto grossi volumi a causa del recente incidente che ha colpito la produzione del paese.
Secondo le fonti, circa 70.000 tonnellate di bramme provenienti dalla Corea del Sud sono state recentemente prenotate per la Turchia a 550 $/t CFR, contro i 560 $/t CFR delle offerte iniziali. Gli operatori di mercato fanno notare che solo un paio di acquirenti avrebbero potuto comprare le bramme sudcoreane, dato che le loro dimensioni non sono inferiori a 250 mm. «In Turchia è possibile utilizzarla per la produzione di lamiere o nel caso in cui si disponga di più di un forno di riscaldo, perché se ce n’è uno solo si perde produttività» ha dichiarato a SteelOrbis una fonte di mercato.
Inoltre, sono state segnalate vendite di bramme alla Turchia dall’Arabia Saudita a circa 530-535 $/t CFR, mentre le offerte iniziali erano di 550-560 $/t CFR. Tuttavia, le informazioni sugli accordi non sono ancora state confermate. Alcune fonti riferiscono che l’Arabia Saudita ha presentato offerte per bramme anche a 520 $/t CFR.
Anche la Russia è stata in parte presente sul mercato: uno dei fornitori ha offerto 490 $/t CFR, in calo rispetto alle ultime offerte di 510-515 $/t CFR. «Il prezzo per la Russia deve essere al massimo di 440-450 $/t CFR, poiché sta diventando pericoloso vendere rivestiti e CRC prodotti con bramme russe agli Stati Uniti e all’UE» ha dichiarato un produttore.