Secondo quanto riferito da fonti di mercato a SteelOrbis, il prezzo CSP (Consumer Spot Price) di Nucor, che rappresenta il prezzo per i coils laminati a caldo (HRC) applicato in tutti gli stabilimenti del gruppo, è rimasto invariato questa settimana, interrompendo una serie di due aumenti consecutivi iniziati il 4 giugno, data in cui sono entrati in vigore i dazi raddoppiati al 50% su acciaio e alluminio ai sensi della Sezione 232.
Il livello attuale del CSP è pari a 900 $/nt (992 $/t), ovvero 45,00 $/cwt, stabile rispetto alla scorsa settimana ma in crescita rispetto agli 890 $/nt (981 $/t), o 44,50 $/cwt, registrati due settimane fa. Gli aumenti più recenti rappresentano le prime revisioni al rialzo da parte del produttore statunitense dalla settimana del 23 marzo, ovvero una settimana prima dell’annuncio ufficiale della nuova politica tariffaria da parte del presidente Trump.
Le fonti interpellate spiegano che, prima dell’inasprimento delle misure tariffarie, gli operatori del settore siderurgico statunitense erano riluttanti ad aumentare i prezzi per timore che i prodotti d’importazione risultassero più competitivi. Con i dazi ora fissati al 50%, questo rischio è venuto meno.
Anche il prezzo base dei HRC presso la California Steel Industries (CSI), controllata di Nucor, è rimasto stabile a 960 $/nt (1.058 $/t), pari a 48,00 $/cwt, dopo un recente aumento di 10 $/nt.
Sul fronte dei prezzi spot, SteelOrbis segnala un incremento settimanale di 15 $/nt, con una media che si attesta a 885 $/nt (976 $/t), ovvero 44,25 $/cwt.
Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, il monitor CSP di Nucor ha toccato il massimo storico di 935 $/nt da quando è stato avviato il reporting online nell’aprile 2024. Dopo un lungo periodo di stabilità, i prezzi dei prodotti finiti hanno iniziato a salire a partire dalla fine di gennaio, registrando un incremento vicino al 25% in vista dell’introduzione dei dazi. Fonti di mercato parlano anche di «acquisti d’emergenza in previsione dei dazi» e di alti prezzi del rottame nel primo trimestre come fattori che hanno contribuito all’aumento dei valori.
Dopo la chiusura invariata del mercato del rottame a giugno negli Stati Uniti, la maggior parte degli operatori prevede un andamento laterale o in lieve aumento per luglio, sulla base di una possibile ripresa delle esportazioni di rottame. Nel frattempo, i prezzi spot dei prodotti finiti dovrebbero restare solidi, anche perché molti paesi esportatori non hanno ancora rivisto i propri accordi tariffari con Washington.
Va ricordato che, dalla pubblicazione del CSP di Nucor nell’aprile 2024, il rallentamento della domanda di acciaio finito ha portato l’azienda a ridurre progressivamente i prezzi fino al minimo di 650 $/nt (717 $/t), pari a 32,50 $/cwt, considerato il prezzo di pareggio, toccato nella settimana del 15 luglio 2024.