Non si placa la corsa rialzista dei prezzi dei coils nel mercato statunitense. Molti nelle scorse settimane si aspettavano una correzione che ancora non c'è stata: «In passato – ha spiegato una fonte – abbiamo sempre visto che, ad un forte incremento degli acquisti e al conseguente allungamento dei tempi di consegna e aumento dei prezzi, seguiva una fase in cui i compratori incrociavano le braccia. Questa potrebbe essere la prima volta in cui ciò non accade».
Altre fonti hanno notato che il mercato è sorprendentemente robusto e che «l'automotive è forte e sta giocando un ruolo molto importante». La maggior parte delle acciaierie non sta accettando ordini spot per dicembre e per qualcuno potrebbe annunciare un aumento dei prezzi entro la fine dell'anno. Per contro, ha ricordato un operatore, «non si può ignorare il fatto che Big River sta per aumentare la sua capacità produttiva e che in generale i tassi di utilizzo degli impianti stanno crescendo». Pertanto, nel lungo periodo «la produzione potrebbe superare la domanda». Sempre parlando di previsioni a lungo termine, una fonte ha affermato che «con Joe Biden alla presidenza è quasi certo che avremo un'altra serie di stimoli per affrontare la crisi dovuta al COVID-19, incluso probabilmente un accordo sullo sviluppo di infrastrutture»; tuttavia, «potremmo anche assistere a un incremento delle imposte sulle imprese e alla fine dei dazi della Section 232, cose di cui molti non sarebbero contenti».
Attualmente i prezzi degli HRC nel mercato USA si attestano a 705-772 $/t franco produttore, facendo registrare un aumento di 22 $/t rispetto a sette giorni fa. Allo stesso tempo i prezzi dei coils a freddo (CRC) sono aumentati di 11 $/t in media, raggiungendo quota 926-970 $/t franco produttore.