I prezzi locali dei coils laminati a caldo (HRC) nell’UE sono rimasti sostanzialmente invariati nel corso dell’ultima settimana, mentre le acciaierie hanno continuato a «difendere i propri prezzi» evitando sconti, anche se le vendite locali sono rimaste estremamente lente. Nel frattempo il segmento delle importazioni ha risentito dell’incertezza sulle misure di salvaguardia, e gli addetti ai lavori attendono la decisione della Commissione Europea prima della scadenza dell’attuale quota il 30 giugno.
Più precisamente, le offerte ufficiali delle acciaierie sono state segnalate a 640-650 €/t franco produttore in Italia per la consegna di luglio e a circa 640-660 €/t franco produttore nel nord Europa per la consegna a luglio e agosto, relativamente invariate rispetto alla scorsa settimana. I prezzi negoziabili sia in Italia che nel nord Europa sono rimasti a 630-640 €/t franco produttore. «Le acciaierie stanno cercando di mantenere stabili le offerte, e con la domanda bassa sia dal settore auto che da quello delle costruzioni è difficile credere che ci sarà una ripresa a breve», ha dichiarato un operatore locale.
Nel frattempo nel segmento delle importazioni la maggior parte delle offerte è stata stimata a 600-620 €/t CFR, come la scorsa settimana, mentre il mercato è rimasto molto tranquillo perché nessuno vuole acquistare dall’Asia, dato che i clienti sono in attesa delle nuove misure di salvaguardia. «L’arrivo di HRC dall’Asia è stimato più o meno a ottobre, ma alcuni dicono che i materiali provenienti da Giappone e Vietnam arriveranno ancora più tardi, forse addirittura a gennaio», ha dichiarato a SteelOrbis un trader spagnolo.
Le offerte dall’India sono state segnalate a 650-655 $/t CFR per la spedizione di luglio, ossia circa 600-605 €/t CFR Europa meridionale. Inoltre, sono state segnalate offerte dal Vietnam e dal Giappone a 590-610 €/t CFR Italia e, attraverso i trader spagnoli, a 620 €/t CFR.
«Le quote attuali scadranno il 30 giugno, a meno che non si decida di estenderle», ha dichiarato un operatore locale. Come riportato da SteelOrbis, il 9 febbraio la Commissione europea aveva annunciato l’inizio di un’indagine per la revisione delle misure di salvaguardia sulle importazioni di 26 prodotti siderurgici, tra cui gli HRC. La decisione di rivedere le misure di salvaguardia è stata presa in seguito alla richiesta di 14 stati membri dell’Unione Europea, i quali sostengono che le misure di salvaguardia continuano a essere necessarie per prevenire un pregiudizio grave o porvi rimedio.
Secondo le fonti, data l’incertezza sulla quota “altri Paesi”, nelle ultime settimane i clienti europei hanno prenotato materiale “più sicuro” dalla Turchia. In particolare, tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa, sarebbe stato siglato un accordo per circa 45.000 t di HRC dalla Turchia a circa 600 €/t CFR, dazio incluso, mentre verso la fine di questa settimana i prezzi del nuovo accordo sono già stimati a 610-620 €/t CFR.