I produttori europei di coils laminati a freddo (CRC) e zincati a caldo (HDG) hanno ridotto ancora i prezzi questa settimana in assenza di segnali visibili di ripresa della domanda nella regione. Tuttavia, secondo gli addetti ai lavori, il minimo è stato raggiunto ei prezzi potrebbero aumentare leggermente il mese prossimo, date le recenti interruzioni della produzione in Germania e Francia, che potrebbero comportare una fornitura più limitata di acciai piani.
Nello specifico, sul mercato interno dei CRC nell'UE i produttori offrono a 750-780 €/t franco produttore, in calo di 20-30 €/t nelle ultime due settimane; il limite inferiore corrisponde alle offerte delle acciaierie italiane che si attestano a 750-760 €/t franco produttore, mentre le offerte di CRC nel nord Europa si attestano a 760-780 €/t franco produttore.
I prezzi import dei CRC in Europa sono stati estremamente contenuti questa settimana, attestandosi a 640-680 €/t CFR, a seconda dei fornitori, in calo di 20-30 €/t nelle ultime due settimane. Secondo le fonti, la scorsa settimana è stato siglato un accordo per CRC dal Giappone a circa 680 €/t CFR, mentre le nuove offerte sono state valutate non superiori a 670 €/t CFR questa settimana. Allo stesso tempo, sul mercato si è parlato di un accordo per CRC dall’India a circa 670-675 €/t CFR Anversa, ma questa informazione non è stata confermata al momento della pubblicazione.
I prezzi locali per gli HDG sono stati stimati a un massimo di 780 €/t franco produttore in Italia e 800 €/t franco produttore nel nord Europa, contro i 790-830 €/t franco produttore di due settimane fa. Per quanto riguarda l'importazione di HDG, questa settimana le offerte sono state estremamente rare. Secondo le fonti, il Vietnam è stato il paese più attivo, offrendo HDG Z100 a 780 €/t CFR Anversa, lo stesso prezzo della scorsa settimana.
«Credo che i prezzi di CRC e HDG abbiano raggiunto il minimo e potrebbero stabilizzarsi a breve. C'è anche qualche speranza per una ripresa dei prezzi, ma è troppo presto per parlarne. Dovremo prima vedere quali saranno le reali conseguenze delle interruzioni della produzione in Germania e Francia», ha detto a SteelOrbis un insider del mercato.