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Europa, coils a caldo: attività tranquilla, mentre diversi paesi hanno superato il limite delle quote

venerdì, 05 luglio 2024 11:52:49 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Questa settimana, l’attività commerciale nel mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) è rimasta molto lenta date le «scorte sufficienti» della maggior parte dei distributori e dei centri di servizio, mentre diversi stabilimenti hanno ritirato le proprie offerte dal mercato dopo aver chiuso i registri degli ordini per le consegne di luglio-agosto. Per i prossimi mesi i sentiment divergono riguardo al futuro andamento dei prezzi in Europa. Nello specifico, se da un lato alcuni addetti ai lavori si aspettano che il mercato europeo degli HRC rimanga stabile durante le vacanze estive data l’assenza di un significativo miglioramento della domanda, dall’altro altre fonti, in particolare i rappresentanti degli stabilimenti, sono più positive su aumenti di prezzi per le consegne di settembre.

Nello specifico, anche se questa settimana non è arrivata quasi nessuna offerta ufficiale per gli HRC da parte delle acciaierie europee, i prezzi negoziabili sono stati stimati a 630 €/t franco produttore Nord Europa, stabile rispetto alla settimana scorsa, e a 620 €/t franco produttore Italia, contro 625 €/t franco produttore della scorsa settimana. «I prezzi indicativi dei produttori sono valutati a 640-650 €/t franco produttore in entrambe le regioni, ma non sono praticabili» ha affermato un operatore locale, aggiungendo: «La maggior parte dei trader non esclude un ulteriore possibile calo dei prezzi, i produttori continuano sperano in un aumento dei prezzi per i coils per la consegna di settembre».

L’attività nel segmento import è stata quasi assente, la maggior parte dei fornitori asiatici questa settimana ha leggermente ridotto le offerte ai compratori europei a 595-605 €/t CFR, in calo di 5-15 €/t su base settimanale. In particolare, le offerte per gli HRC dal Vietnam sono state stimate a 590-595 €/t CFR Sud Europa, mentre quelle per gli HRC da Taiwan e Giappone sono state stimate a 600-605 €/t CFR, in calo di 5 €/t su base settimanale.

Le offerte per gli HRC dall’Egitto si sono attestate a 650 $/t CFR, in calo di 10 $/t su base settimanale, il che si traduce in circa 602 €/t CFR Europa meridionale. Inoltre, le offerte per gli HRC provenienti dalla Turchia sono state stimate a 680-690 $/t CFR, dazi compresi, che corrispondono a 630-639 €/t CFR, come la scorsa settimana. Secondo alcune fonti, durante la scorsa settimana sono stati firmati diversi accordi per HRC provenienti dalla Turchia da due stabilimenti turchi, a circa 650-665 $/t CFR (602-615 €/t CFR), dazio compreso, da uno stabilimento, mentre l’altro fornitore ha venduto i suoi materiali a circa 675 $/t CFR (625 €/t CFR), dazi compresi.

Come previsto, subito dopo l’apertura del nuovo periodo contingentale, Vietnam, Egitto, Giappone e Taiwan hanno superato ciascuno il limite massimo del 15% della quota di salvaguardia HRC dell’UE per il terzo trimestre. In particolare, secondo i dati della tariffa doganale UE, al 2 luglio, in attesa di sdoganamento per gli HRC dall’Egitto erano 176.626 tonnellate, superando il limite di 34.776 tonnellate, mentre il Vietnam aveva 208.880 tonnellate in attesa, superando il limite di 67.030 tonnellate. Gli HRC in arrivo dal Giappone si sono attestati a 209.403 tonnellate, superando il limite di 67.554 tonnellate, e gli HRC da Taiwan a 228.520 tonnellate, con 86.661 tonnellate in eccesso rispetto al limite. Pertanto, secondo le fonti, per questi volumi eccedenti le quote, i clienti dovranno pagare dazi o saranno soggetti a costose spese di magazzinaggio fino al periodo contingentale successivo. «Abbiamo sentito che il dazio approssimativo da pagare ammonterà a circa il 4,9% per i materiali HRC provenienti dall’Egitto, all’8% per i materiali provenienti dal Vietnam, all’8,1% per i materiali HRC provenienti dal Giappone e al 9,5% per i materiali HRC provenienti da Taiwan» ha affermato un trader spagnolo.

Infine, sono state segnalate circa 209.807 tonnellate di HRC dall’India su una quota totale di 301.704 tonnellate. «La quota rimanente non è stata riempita rapidamente per gli HRC indiani poiché i produttori di acciaio indiani sono stati in gran parte fuori dal mercato di esportazione nel secondo trimestre a causa di lavori di manutenzione» ha commentato una fonte.

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