Alla fine della scorsa settimana, numerosi produttori di acciai piani nell'Ue hanno smesso di offrire materiale per il timore delle conseguenze del conflitto in Ucraina, in particolare: interruzioni nella fornitura di bramme, ulteriore aumento dei prezzi del gas, calo dei volumi di coils offerti dall'estero. Secondo le fonti intervistate, gli stessi produttori torneranno sul mercato nei prossimi giorni con offerte in forte rialzo. Intanto, i compratori di bramme e HRC in particolare si starebbero affrettando a trovare fonti alternative per compensare i volumi mancanti.
In questa situazione, è previsto un incremento della richiesta di coils non appena i produttori europei torneranno a quotare. La scorsa settimana i prezzi di transazione degli HRC sono ammontati a 950-1.000 €/t nel nord Europa e a 870-900 €/ton nel mercato italiano, entrambi franco produttore. Tuttavia, i produttori chiedevano già prezzi più alti, fino a un massimo di 930 €/t in Italia. Liberty Galati, con sede in Romania, ha già aumentato le offerte a 1.000 €/t f.p. per le consegne di aprile.
Dal porto di Mariupol in Ucraina vengono inviati ingenti volumi di semilavorati in Italia, alle controllate di Metinvest (Trametal e Ferriera Valsider) ma anche a società come Marcegaglia e Tecnosider, hanno sottolineato alcune fonti. Metinvest ha spedito oltre 1,6 milioni di tonnellate di bramme in Italia nel 2021. Poiché intorno alla città di Mariupol infuriano i combattimenti e le attività commerciali e di spedizione sono state sospese, si prevedono importanti conseguenze per il mercato siderurgico, non solo dell'Ue ma anche della Turchia, paese che importa grossi volumi di HRC dall'Ucraina.