Coils a caldo: si cercano nuovi canali di fornitura in Turchia

mercoledì, 02 marzo 2022 10:29:08 (GMT+3)   |   Istanbul
       

In Turchia i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) sono cresciuti significativamente nell'ultima settimana, a causa dell'impatto dell'invasione russa in Ucraina. Attualmente le offerte dei produttori locali si attestano a 990-1.020 $/t franco produttore per le consegne di maggio, mentre all'inizio della scorsa settimana ammontavano a 950-970 $/t franco produttore. Diverse fonti hanno riferito che sono già stati chiusi accordi ai nuovi prezzi e che alcune acciaierie starebbero puntando ai 1.050 $/t f.p. I rialzi sono dovuti al blocco delle forniture da Ucraina e Russia. I compratori stanno cercando di compensare la mancanza dei volumi che non saranno più consegnati e, allo stesso tempo, di assicurarsi materiale per il futuro. Anche le importazioni da altre fonti, principalmente asiatiche, rappresentano un'opzione, tuttavia i fornitori stanno ancora cercando di capire a quale livello di prezzo offrire il loro materiale. Gli ultimi prezzi da Cina e India sono ammontati a 915 $/t e 950 $/t CFR rispettivamente, ma si prevedono rialzi di almeno 20-30 $/t. Riguardo all'export, la Turchia di recente ha chiuso alcune vendite di materiale d'alta qualità in Europa ed Egitto a prezzi attorno ai 960-980 $/t FOB. Si attendono ora offerte più alte. 

In generale, gli operatori ritengono che l'assenza dell'Ucraina e della Russia dal mercato avrà sui prezzi degli HRC un impatto inferiore rispetto a quello causato ad esempio sui segmenti dei semilavorati e delle materie prime. Nella regione del Mar Nero/Mar d'Azov, MMK aveva già sostanzialmente fermato le esportazioni a causa di interventi di riparazione e della decisione di concentrarsi sulle vendite locali. NLMK allo stesso tempo offriva volumi limitati, pari a circa 30.000 tonnellate al mese in media. Il terzo produttore russo, Servestal, ha venduto in Europa negli ultimi tempi circa 130.000-150.000 tonnellate al mese. Per quanto riguarda l'Ucraina, il suo unico produttore di HRC, Metinvest, ha fornito oltre 2 milioni di tonnellate di HRC nel 2021, vale a dire più di 160.000 tonnellate al mese. 

Ora che l'Ucraina e la Russia sono impossibilitate ad esportare – la prima a causa degli attacchi subiti, la seconda a causa delle sanzioni – i compratori di HRC dai due paesi dovranno sostituire i suddetti volumi con materiale di altre origini. Un'opzione è quella di aumentare gli acquisti sui mercati interni, un'altra è quella di ordinare materiale proveniente dall'Asia, ossia da India, Corea del Sud, Giappone, Indonesia, Cina, Taiwan e Vietnam. Inoltre, in linea teorica, potrebbero esserci forniture da paesi che producono HRC ma che finora non sono stati attivi nelle esportazioni.


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