Gli esportatori di bramme dei paesi CIS, più precisamente quelli della regione del Mar Nero, sono riusciti ad ottenere significativi aumenti di prezzo nelle ultime vendite, grazie in particolare alla domanda proveniente da alcuni paesi europei. Nel frattempo, gli stessi fornitori offrono bramme a prezzi più alti anche in Turchia.
Secondo alcune fonti, un fornitore ucraino è riuscito a vendere circa 70-80mila tonnellate di bramme in Italia a un prezzo attorno ai 700 $/t CFR, equivalente a 670-680 $/t FOB. La produzione è quella di marzo.
In Turchia, le offerte relative alle bramme dai paesi CIS (Russia) sono cresciute di 5-10 $/t nell'ultima settimana, raggiungendo i 680-685 $/t CFR, oppure circa 650 $/t FOB. Secondo le fonti, le acciaierie turche non hanno fretta di acquistare al momento, tenuto conto sia dei prezzi relativamente stabili del rottame importato sia dei recenti tagli alla produzione di laminati a caldo. A causa della carenza di energia, infatti, i produttori di coils a caldo non hanno altra scelta se non quella di ridurre la produzione.
In sintesi, i prezzi delle bramme originarie dei paesi CIS sono cresciute da 600-630 $/t FOB a 650-670 $/t FOB con le ultime transazioni. Potrebbero aumentare ulteriormente, tuttavia i compratori sembrano scarseggiare al di fuori dell'Ue.