La domanda è ancora molto debole nel mercato dei lunghi dell’Europa meridionale, ma alcuni produttori vogliono cercare di ottenere un incremento dei prezzi, in particolare per quanto riguarda il tondo italiano. Le motivazioni sono in particolare le fermate produttive previste tra fine ottobre e inizio novembre (in concomitanza del ponte del 1° novembre) e alcuni segnali di aumento nel rottame.
Nel segmento del tondo locale in Italia, infatti, alcuni produttori punterebbero a un aumento di 30 €/t, portando l’obiettivo dei prezzi – che attualmente si sono attestati a 280-290 €/t base partenza – a 310-320 €/t base partenza. Gli acquirenti non hanno ancora risposto e stanno al momento cercando ci apire se sia un aumento serio o meno. «Ci sono ancora ordini da estinguere ai vecchi prezzi» ha commentato una fonte italiana. «Dovremo stare a vedere se i nuovi ordini riusciranno a passare con l’aumento».
Nel segmento dell’export, inoltre, le offerte di tondo dalla Spagna si sono attestate stabili su base settimanale a circa 570 €/t FOB, mentre dall’Italia sono risultate in aumento di 10-20 €/t, attestandosi ora a circa 570-580 €/t FOB.
Per quanto riguarda le importazioni, infine, le offerte provenienti dalla Turchia sono risultate in calo di circa 10 €/t su base settimanale: il tondo si è attestato a 585-595 €/t CFR Europa meridionale, mentre la vergella a 595-605 €/t CFR. Segnalate, inoltre, offerte competitive per tondo e vergella provenienti dall’Algeria a circa 580 €/t CFR e dall’Egitto a 570-575 €/t CFR.