Stati Uniti, lunghi: prezzi import stabili o in calo tra domanda debole e incertezza sui dazi

venerdì, 18 luglio 2025 10:15:58 (GMT+3)   |   San Diego

I prezzi all’importazione negli Stati Uniti per i prodotti lunghi, in particolare tondo e vergella, si sono mantenuti stabili o in lieve calo questa settimana, a fronte di una domanda ancora debole e dell’incertezza generata dai dazi specifici per Paese, riferiscono fonti di mercato a SteelOrbis.

Come già segnalato la scorsa settimana, la domanda per materiale importato rimane limitata dopo l’entrata in vigore, il 4 giugno, dell’aumento al 50% dei dazi sulle importazioni di acciaio. Allo stesso tempo, gli operatori sono in attesa di chiarimenti definitivi circa la proroga al 1° agosto, scadenza entro cui i Paesi interessati potranno rinegoziare i livelli attuali di dazio con il Dipartimento del Commercio statunitense.

Nel frattempo, il presidente Trump ha inviato comunicazioni ufficiali ai principali partner commerciali degli Stati Uniti, Brasile, Canada, Messico e Corea del Sud – con le aliquote previste a partire dal 1° agosto: 50% per il Brasile, 35% per il Canada, 30% per il Messico e 25% per la Corea del Sud.

Secondo fonti di mercato, gli importatori, alle prese con costi di consegna maggiorati dai dazi, riscontrano una disponibilità limitata da parte dei clienti ad accettare prezzi più elevati rispetto al materiale domestico, nonostante i listini statunitensi per i lunghi abbiano continuato a salire dopo l’introduzione dei nuovi dazi.

Questa settimana, Nucor ha annunciato un aumento dei prezzi compreso tra 40-60 $/t (2,00-3,00 $/cwt) su travi larghe, travi standard, profili a C, MC, angolari e palancole, valido per gli ordini ricevuti a partire da lunedì 14 luglio. Gli ordini confermati entro la chiusura dell’11 luglio saranno invece soggetti a tutela prezzo se spediti entro il 2 agosto. Anche CMC ha annunciato un aumento extra di 4,00 $/cwt per le barre #3, #14 e #18, le cui dimensioni, secondo un operatore del Golfo, risultano particolarmente poco efficienti per la produzione.

«Le importazioni faticano – ha affermato un trader attivo nel segmento lunghi – con gli operatori che comprano solo lo stretto necessario a causa dell’incertezza legata ai dazi. Il mercato è poco attivo e la maggior parte degli acquirenti preferisce rimanere alla finestra».

Sulla Costa del Golfo, nonostante le scorte pre-dazio siano in graduale esaurimento, le offerte per tondo importato reso su camion carico nella zona di Houston restano stabili a 39,50-40,50 $/cwt, in linea con i 39-41 $/cwt della settimana precedente. Secondo un altro operatore del Midwest, «il fatto che i minimi siano in aumento mentre i massimi in calo è segnale che il mercato è alla ricerca di una direzione».

Un’altra fonte della Costa del Golfo ha aggiunto: «Speriamo ancora che il Canada e il Messico possano ottenere un trattamento speciale da parte dell’amministrazione Trump prima della scadenza del 1° agosto, perciò l’attività resta molto limitata».

Le offerte per tondo di origine messicana già stoccato in Texas, sempre su base camion carico, risultano invariate a 39,50-42,50 $/cwt, livelli sostanzialmente allineati al range negoziabile di 40-42 $/cwt segnalato nelle scorse settimane.

«Il contesto tariffario sta purtroppo limitando la flessibilità dei prezzi e aumentando i premi di rischio, anche se al momento la disponibilità di prodotto resta gestibile», ha affermato un operatore messicano. «Il mercato oggi è definito da incertezza e attesa. Stiamo consigliando ai nostri clienti di mantenere la massima flessibilità e di non eccedere con le scorte», ha aggiunto.

Nel segmento della vergella importata, i prezzi hanno registrato un calo a fronte di una domanda locale debole e di un aumento della produzione domestica, in particolare presso lo stabilimento Liberty Steel di Peoria, Illinois. Le offerte negoziabili di vergella importata resa su camion si attestano questa settimana a 43,50-44,50 $/cwt, in discesa rispetto ai 45-46 $/cwt della settimana precedente.

Secondo alcune previsioni, i prezzi dell’acciaio negli Stati Uniti potrebbero registrare forti aumenti nel mese di agosto, quando la riduzione delle importazioni da parte dei principali fornitori comincerà ad avere effetti più evidenti sul mercato locale.

Stando a quanto riportato dalle statistiche dello Steel Import Monitoring and Analysis del Dipartimento del Commercio statunitense, elaborate dall’American Iron and Steel Institute (AISI) con sede a Washington, nel primo semestre del 2025 i tre principali fornitori di acciaio importato negli Stati Uniti sono stati il Canada, con 2,77 milioni di tonnellate, seguito dal Brasile (quasi 2,59 milioni di tonnellate) e dal Messico (1,7 milioni di tonnellate).


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