Nessun grosso cambiamento nel mercato dei lunghi dell’Europa meridionale, dove la domanda scarseggia e i prezzi fanno fatica a schiodarsi. Secondo alcune fonti, dovrebbe essersi toccato il fondo – o quasi – e altri parlano già di fermate previste per le acciaierie.
Nel segmento del tondo in Italia le vendite sono deboli e appena sufficienti: alcuni produttori cercano di mantenere le proprie offerte sui 310-320 €/t base partenza, mentre altri decidono di scontare fino a 280-290 €/t base partenza per chiudere qualche ordine in fretta. Il prezzo praticabile in media resta quindi, ancora una volta, stabile su base settimanale a circa 300 €/t base partenza. «Era stato dichiarato un aumento, ma questo non si è verificato» ha sottolineato una fonte italiana, «quindi i clienti adesso sono in attesa». Le acciaierie stanno iniziando a parlare di varie fermate: «Quando fermiamo, però, non siamo più flessibili coi prezzi» ha sottolineato un’altra fonte.
Leggermente in calo anche le offerte export segnalate questa settimana: dall’Italia il tondo si è attestato a 565-570 €/t FOB via nave, contro il range di 570-580 €/t FOB presente fino alla scorsa settimana; in calo in 10 €/t le offerte di tondo dalla Spagna, ora a 590 €/t CIF, corrispondente a circa 560 €/t FOB. Inoltre, il tondo in coils proveniente dalla Spagna è stato offerto a 620 €/t CIF, circa 590 €/t FOB.
Leggero aumento su base dollaro, invece, per le offerte import dalla Turchia, che, tuttavia, a causa dell’oscillazione del cambio dollaro-euro, risultano stabili su base euro. Il tondo si è infatti attestato a 550-555 €/t CFR Europa meridionale (contro i 550-560 €/t CFR di una settimana fa) e la vergella a 560-565 €/t CFR (contro i 560-570 €/t CFR della scorsa settimana). Dall’Egitto, inoltre, sono state segnalate offerte di vergella a 530-540 €/t CFR, lo stesso livello della scorsa settimana.