Questa settimana il mercato dei lunghi in Europa meridionale è rimasto piuttosto silenzioso – come del resto quasi tutti i mercati internazionali – complici da un lato la festa di fine Ramadan, che dal 31 marzo al 1° aprile ha tenuto fuori dal mercato la maggior parte dei fornitori della Turchia e del Nord Africa, e dall’altro l’attesa dell’annuncio di Trump riguardo alle tariffe sulle importazioni. Il mercato locale del tondo in Italia ha mostrato un lieve aumento, mentre quelli d’importazione hanno seguito tendenze diverse a seconda dell’origine.
Durante una conferenza stampa del 2 aprile, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’introduzione di tariffe di un 10% minimo su tutte le importazioni, mentre per i prodotti provenienti dall’Unione Europea la percentuale è stata fissata al 20%. Secondo quanto riportato da diverse fonti di mercato, tuttavia, queste nuove misure non coinvolgono i prodotti siderurgici. La notizia, infatti, non ha granché sconvolto gli operatori italiani, che si sono detti più toccati dalla modifica delle misure di salvaguardia UE. In effetti, vedendosi assegnare una quota a parte per tondo (27.568 t) e vergella (100.498 t), l’Egitto dovrà ora fare i conti con una minore competitività sul mercato europeo. Le conseguenze concrete di questi nuovi elementi, però, si vedranno solo tra qualche tempo.
L’unico cambiamento nei fondamentali di mercato si rileva quindi in un calo dei prezzi dell’energia, che con l’arrivo della bella stagione è sostenuto dalle rinnovabili e da un minor consumo di gas da parte dei privati.
Sul mercato locale italiano del tondo i prezzi desiderati sono rimasti a 340 €/t base partenza con qualche accordo confermato, ma la maggior parte delle vendite sono state chiuse tra i 300 e i 320 €/t base partenza, registrando un aumento di circa 10 €/t rispetto alla scorsa settimana. «Prepariamo il terreno per il mese di maggio», ha dichiarato una fonte presso un’acciaieria italiana. «Cerchiamo di adeguarci alla previsione di aumento dei prezzi del rottame, che presumo saliranno di almeno 10 €/t dopo le fermate produttive».
Fonti hanno riportato che la vergella è stata venduta agli stessi prezzi della scorsa settimana sul mercato locale italiano, attestandosi quindi a 635-650 €/t reso cliente per la qualità da trafila e a 605-620 €/t per quella da rete.
Per quanto riguarda le esportazioni, una fonte secondaria ha riportato il tondo proveniente dalla Grecia a circa 600 €/t FOB e la vergella a circa 590 €/t FOB. Tali dati mostrano rispettivamente un aumento di 5 €/t nell’estremità inferiore del range e un andamento stabile rispetto alla scorsa settimana.
Infine, le importazioni di vergella dalla Turchia sono state segnalate a 560-570 €/t CFR, quelle di tondo a 555-560 €/t CFR, sebbene 550 €/t CFR sembri un livello più praticabile alle attuali condizioni di mercato. Questi dati mostrano un lieve calo rispetto alla scorsa settimana. Le importazioni di tondo dall’Egitto si sono attestate a 535-540 €/t CFR, mentre quelle di vergella a 550 €/t CFR. Il tondo è leggermente diminuito rispetto alla scorsa settimana, mentre la vergella è rimasta invariata su base dollaro, ma è scesa di 10 €/t su base settimanale a causa delle fluttuazioni valutarie. Le offerte import di vergella dall’Indonesia si attestano a 530 €/t CFR – in aumento di 15 €/t su base settimanale – e quelle dal Vietnam a 560-570 €/t CFR. Tutti i prezzi sono calcolati in base al tasso di cambio di 1 $ = 0,91 € (3 aprile).
