Questa settimana il mercato locale del rottame in Italia è stato caratterizzato da una quasi totale assenza di trattative, e la maggior parte degli operatori hanno riferito prezzi invariati ad eccezione di qualche riallineamento in rialzo agli attuali prezzi di mercato.
Sia commercianti che acciaierie concordano sul fatto che sia la settimana in corso che la prossima saranno silenziose e stabili, confermando le ipotesi formulate da SteelOrbis per il mese di aprile. I giorni lavorativi del mese in corso, infatti, sono solo venti, e vista da un lato la grande incertezza sui mercati internazionali e dall’altro la carenza di disponibilità di rottame sul mercato nazionale, tutta la filiera preferisce approfittare delle festività per prendersi una pausa e vedere come si evolveranno gli eventi.
Qualcuno già prevede un maggio ricco di trattative e con aumenti dei prezzi, mentre secondo altri le fermate produttive contribuiranno a una discesa. Altri ancora non si sbilanciano, ritenendo che sia troppo presto per fare previsioni.
Diversi produttori italiani hanno infatti riferito che fermeranno la produzione nei giorni festivi di aprile (19-21 aprile e 25-27 aprile), e la maggior parte delle fonti intervistate da SteelOrbis ha in previsione di prolungarle per una decina di giorni. I motivi sono da un lato i lavori di manutenzione, e dall’altro la continua assenza di ordinativi adeguati di prodotto finito. Vale la pena segnalare, tuttavia, che nel segmento dei finiti si è già diffuso un «timido ottimismo», complice anche il lieve calo dei prezzi dell’energia.
Una voce fuori dal coro ha poi riferito di aver venduto un grosso lotto di rottame a un’acciaieria italiana, almeno 12.000 tonnellate, in consegna tra aprile e maggio. La cosa può essere letta in due modi: in un primo caso, forse, il produttore vuole evitare di rimanere scoperto quando la produzione riprenderà a maggio – vista la continua scarsità di rottame – in un secondo caso, invece, vuole tutelarsi rispetto a un possibile aumento ulteriore dei prezzi del materiale.
Anche le offerte per la vendita di rottame dall’estero hanno chiuso a livelli invariati rispetto a marzo. In sintesi, la situazione sul mercato locale del rottame in Italia può essere descritta come tesa, ma stabile.
Per quanto riguarda l’annuncio dei nuovi dazi dagli Stati Uniti, in vigore a partire da oggi, tutte le merci provenienti dall’Unione Europea in entrata negli USA saranno soggette a una tariffa del 20%. Le fonti interpellate, tuttavia, hanno riferito che è ancora presto per parlare delle possibili conseguenze che questo avrà sul commercio internazionale.
Alla luce di quanto riferito, i prezzi per tutte le qualità di rottame rimangono invariati su base settimanale.
| Qualità | Prezzo medio spot (€/t) 03 aprile |
Prezzo medio spot (€/t) 27 marzo |
Prezzo medio spot (€/t) 06 marzo |
| Torniture (E5) | 320-330 | 320-330 | 295-310 |
| Demolizioni (E3) | 335-350 | 335-350 | 315-325 |
| Frantumato (E40) | 335-355 | 335-355 | 330-350 |
| Lamierino (E8) | 345-355 | 345-355 | 330-345 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa.
Anche sul mercato locale spagnolo i prezzi sono rimasti invariati su base settimanale, ma grazie a un abbassamento dei prezzi dell’energia i produttori stanno puntando a rifornirsi per ripartire dopo la Settimana Santa con ritmi produttivi più sostenuti. Di conseguenza, dovranno essere disposti a concedere qualche aumento ai commercianti che siano in grado di consegnare il materiale prima del periodo festivo.
| Qualità | Prezzo medio spot (€/t) 03 aprile |
Prezzo medio spot (€/t) 27 marzo |
| Torniture (E5) | - | - |
| Cesoiato (E1) | 325-330 | 330-340 |
| Demolizioni (E3) | 355-360 | 350-355 |
| Frantumato (E40) | 355-360 | 355-360 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa.