Gli aumenti di prezzo richiesti dai produttori di lunghi dell’Europa meridionale cominciano a consolidarsi sul mercato, dove molti clienti iniziano ad aver bisogno di materiale. «Gli aumenti saranno confermati anche a gennaio» sostengono diverse fonti.
Nel segmento del tondo in Italia gli aumenti richiesti dalle acciaierie hanno accelerato la spedizione degli ordini che avevano già acquisito: i clienti stanno iniziando a credere agli effettivi aumenti su dicembre e gennaio e si affrettano a ritirare gli ordini. Il prezzo attuale si è attestato a 330-350 €/t base partenza, stabile rispetto alla settimana scorsa, ma con la clientela che inizia a essere costretta ad acquistare anche a questi livelli, avendo ormai quasi completato i ritiri degli ordini precedenti a 40-50 €/t in meno.
Anche nel segmento della vergella i prezzi restano stabili a circa 620-630 €/t reso cliente Italia per la vergella da trafila e 600 €/t reso cliente Italia per la vergella da rete.
Per quanto riguarda le esportazioni la situazione non è omogenea. Nell’area dell’Europa orientale, con la mancanza del fornitore locale – ArcelorMittal Zenica – in Bosnia ed Erzegovina, i produttori italiani stanno vendendo a circa 600 €/t reso cliente, che, se si considerano circa 20 €/t di trasporto per la Croazia, il prezzo equivale a circa 580 €/t franco produttore.
Nei mercati vicini alla Germania, invece, la domanda è molto bassa in quanto i clienti stanno lavorando solo per ripristinare un livello minimo di magazzino. Alcuni acquirenti stanno comprando perché sicuri degli aumenti futuri, ma chi ha già del materiale non acquista più del minimo indispensabile. I produttori tedeschi hanno anticipato le fermate, a causa anche degli aumenti del rottame, dell’energia elettrica e dei costi della logistica, con un mercato non pronto ad accettarli: si prevede quindi una mancanza di materiale a gennaio. In questi mercati i produttori italiani hanno affermato di star vendendo a circa 620 €/t reso cliente, simile al prezzo di riferimento della Croazia, considerano un costo più elevato di trasporto (circa 50 €/t).
Via mare, infine, la richiesta c’è anche se non eccezionale. Non tutti, però, hanno materiale disponibile quindi si prevedono degli aumenti dei prezzi, che, al momento sono rimasti stabili a 580-590 €/t FOB dall’Italia.
Le fonti dalla Grecia hanno dichiarato di star evitando le esportazioni a basso prezzo a causa dell’aumento dei costi, mantenendo quindi un range di 600-620 €/t FOB per il tondo e 600-610 €/t FOB per la vergella. Si alzano anche le offerte dalla Spagna, segnalate questa settimana circa 640 €/t reso cliente Europa centrale, a causa dei vari aumenti dei costi e delle materie prime. Questo prezzo, considerando circa 30 €/t di trasporto, risulta in aumento di circa 20 €/t dal range segnalato la scorsa settimana.
Tra i principali mercati d’importazione, le offerte dalla Turchia si sono attestate a 560-580 €/t CFR Europa meridionale per il tondo e 570-580 €/t CFR per la vergella, stabili su base settimanale, ma a causa degli aumenti dei prezzi import del rottame, potrebbero aumentare di circa 10 €/t. Le offerte di lunghi dall’Egitto sono state segnalate intorno ai 580 €/t CFR, in aumento di 15-30 €/t rispetto alla scorsa settimana. Alcune fonti hanno parlato di un accordo per vergella proveniente dal Vietnam a 550 $/t FOB, che – considerando un costo di trasporto di 60 $/t – significa circa 560 €/t CFR. Inoltre, sono state segnalate offerte dall’Indonesia a circa 550-560 €/t CFR.