Ancora poca attività nel mercato dei lunghi dell’Europa meridionale, dove i produttori fanno fatica ad alzare i prezzi e le prospettive per gli ultimi due mesi dell’anno sembrano essere prevalentemente negative.
In Italia, nel mercato locale del tondo, i produttori stanno chiedendo circa 300 €/t base partenza, ma il vero livello praticabile per poter chiudere degli ordini resta quello intorno ai 280-290 €/t base partenza, in linea con quanto registrato nell’ultimo mese. «Di fatto per ora restano solo i tentativi di aumento, che però, appunto, restano tentativi» ha commentato una fonte italiana.
Alcune acciaierie, inoltre, stanno optando per diverse fermate in questo periodo di fine ottobre/inizio novembre e ci sono persino alcune voci su possibile fermate produttive per tutto il mese di dicembre o quasi, a causa degli elevati costi dell’energia. «La prossima settimana si avranno più indicazioni sulle fermate, ma le prospettive non sono delle più rosee» ha aggiunto una fonte.
Anche in Grecia è stato segnalato un mercato piuttosto lento, in cui pressoché niente smebra muoversi. I livelli delle offerte export sembrano attestarsi stabili, per chi sta offrendo, sui 590-600 €/t FOB per il tondo e 600-610 €/t FOB per la vergella.
Pressoché stabili, infine, le offerte import provenienti dalla Turchia che si sono attestate a 570-590 €/t CFR Europa meridionale per il tondo (-10 €/t nella fascia inferiore del range su base settimanale) e 590-600 €/t CFR per la vergella.