Il clima è peggiorato questa settimana nel mercato delle billette in Turchia, a fronte sia della situazione negativa in Cina sia delle prospettive poco chiare. Il numero delle trattative e degli scambi è rimasto ridotto poiché la maggior parte dei compratori è in attesa di sviluppi. Inoltre alcuni fornitori, nello specifico quelli russi, hanno deciso di rimandare le proprie offerte in vista di una probabile revoca del dazio sulle esportazioni a partire dal 1° gennaio 2022.
Nel mercato turco i prezzi del tondo variano fortemente a seconda della regione. In quella di Marmara, un produttore ha abbassato le offerte di 5-10 $/t nell'ultima settimana, portandole a quota 705 $/t CPT. A Izmir le offerte si attestano principalmente a 720-725 $/t franco produttore, mentre in precedenza raggiungevano i 740 $/t f.p. Nella regione di Karabuk non sono state registrate offerte precise, mentre in quella di Iskenderun le acciaierie propongono billette a 720-730 $/t f.p.
Sul fronte dell'import, i prezzi si attestano a 680-700 $/t CFR nel caso dei carichi provenienti dall'Asia (e che in precedenza erano destinati alla Cina), a 710-725 $/t CFR nel caso del materiale offerto dai fornitori dei paesi CIS. Tuttavia, i compratori sono disposti a pagare al massimo 700-705 $/t CFR per carichi di medie e grosse dimensioni provenienti dalla regione CIS, mentre il prezzo per i lotti più piccoli ammonterebbe a 680-685 $/t CFR. Secondo quanto riferito a SteelOrbis, un lotto di billette proveniente dall'India sarebbe stato acquistato al prezzo di 690 $/t CFR Turchia. Alcuni operatori hanno affermato che tale notizia è stata smentita dal compratore, mentre altri ritengono sia possibile che il carico verrà spedito a novembre.