Se da una parte i produttori continuano a cercare aumenti, dall’altra i clienti non sembrano essere disposti ad accettarli a pieno. A questo si aggiungono le nuove misure di salvaguardia europea su vergella e altri prodotti in acciaio e, in Italia, la perdita del credito di imposta da parte delle aziende energivore. Nel mercato dei lunghi dell’Europa meridionale prevalgono incertezza e stop alla produzione.
A fine giugno, in Italia, terminate le consegne di tondo a circa 350-370 €/t base partenza, i produttori hanno comunicato al mercato l’intenzione di fermare la produzione, in anticipo rispetto ai normali stop di agosto. Dopo alcuni tentativi a 420-430 €/t base partenza – falliti – i clienti sono rimasti in attesa e oggi il livello da considerare è sui 370-390 €/t base partenza (+20 €/t rispetto a due settimane fa). Tuttavia, anche a questo livello le vendite incontrano ostacoli e si ritrovano ad avere un prezzo praticabile uguale a 370 €/t base partenza, poiché gli acquirenti non sono disposti a pagare aumenti in questa fase.
Per quanto riguarda la vergella da trafila, sul mercato italiano il prezzo di riferimento si è attestato a circa 600 €/t reso cliente, stabile rispetto a due settimane fa.
In Italia, come anticipato, c’è stata anche la perdita del credito d’imposta da parte delle aziende energivore, che significherà un aumento dei costi produttivi. A questo si aggiunge il rottame che scarseggia e non sembra scendere ulteriormente e porta quindi le acciaierie italiane alla decisione di fermate prolungate di tre o quattro settimane, così da riequilibrare i flussi di rottame/prodotto finito e i flussi sul mercato.
Nel segmento delle esportazioni, sono state segnalate offerte di tondo dall’Italia a 550-570 €/t FOB – contro il range di 540-550 €/t FOB di due settimane fa – e di vergella da trafila a 620 €/t reso cliente, pressoché stabile rispetto a due settimane fa. Dalla Grecia, invece, sono state segnalate offerte export a 575 €/t FCA per la vergella e 585 €/t FCA per il tondo. «La domanda è molto debole, ci aspettiamo un certo destoccaggio nei prossimi due mesi, soprattutto a causa delle fermate» ha affermato un produttore greco.
È stata rinnovata la salvaguardia europea su vergella e altri prodotti in acciaio e per quanto riguarda la vergella oggi anche Paesi come Egitto, Malesia, Indonesia, India sono inclusi nella quota terzi. Questo, secondo quanto dichiarato dalle fonti, si rivelerà essere un grande ostacolo all’import di vergella da questi paesi. «I consumatori di vergella europei non sono felici di questa decisione, ma l’UE ha solo attuato il regolamento già esistente, che prevedeva che se un Paese supera il 3% di import su un determinato prodotto, è soggetto a valutazione da parte dell’UE circa eventuali misure» ha commentato una fonte italiana.
Attualmente le offerte import di vergella si sono attestate a 580 $/t FOB dall’Algeria (circa 610 €/t CFR Europa meridionale) e 575 $/t FOB dall’Egitto (555 €/t CFR), mentre le offerte dal continente asiatico si sono mosse intorno ai 525 $/t FOB (ì630-635 €/t CFR).