Secondo quanto riportato da Reuters, il Dipartimento del Commercio statunitense (DOC) ha inviato al presidente Trump il rapporto sull’indagine della Section 232 riguardante le importazioni di automobili. Nonostante i dettagli del rapporto non siano stati resi pubblici, il settore siderurgico ritiene che il DOC abbia consigliato di imporre dazi tra il 20% e il 25% sulle automobili assemblate o tariffe simili su componenti e tecnologie relative ad automobili innovative, veicoli autonomi, connessi a Internet e condivisi.
La Motor and Equipment Manufacturers Association (MEMA) ha richiesto che il rapporto venga immediatamente pubblicato. “È fondamentale che la nostra industria abbia l’opportunità di rivedere le raccomandazioni e consigliare la Casa Bianca su come le tariffe proposte, se raccomandate, possano mettere a rischio i posti di lavoro, incidere sui consumatori e provocare una riduzione degli investimenti statunitensi, riportandoci indietro di decenni. La segretezza attorno al rapporto alimenta in tutto il settore l’incertezza e la preoccupazione create dalla minaccia delle tariffe”, si legge nel comunicato della MEMA.
Il Center for Automotive Research (CAR) stima che l'effetto cumulativo delle attuali e potenziali azioni commerciali statunitensi su automobili e loro componenti potrebbe causare un aumento medio dei prezzi delle automobili di 2.750 dollari. Il CAR prevede che il prezzo dei veicoli costruiti negli Stati Uniti potrebbe aumentare fino a 1.900 dollari a causa della quota corrente di parti importate. Secondo il CAR, infine, aumenterebbero anche i prezzi delle auto usate a causa di un aumento della domanda e di un’offerta limitata; un incremento dei prezzi dei componenti automobilistici farà inoltre crescere il costo della manutenzione e della riparazione dei veicoli, perciò anche il mantenimento di un veicolo esistente diventerà più dispendioso.