Il settore siderurgico europeo è in allerta mentre si avvicina la scadenza del 1° agosto, data chiave per un importante accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti. In una nota urgente, EUROFER, l’associazione europea dell’acciaio, ha lanciato un appello affinché l’intesa venga raggiunta entro tale data, avvertendo che in caso contrario si rischiano dazi del 50% sulle esportazioni di acciaio dall’UE verso gli USA.
EUROFER ha inoltre sottolineato l’urgente necessità per l’Unione Europea di adottare misure di protezione realmente efficaci, considerando i dazi statunitensi, per arginare l’ondata di importazioni che si stanno riversando sul mercato europeo a seguito delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti.
Secondo l’associazione, i dazi incrementati e reintrodotti da Washington all’inizio dell’anno potrebbero mettere in ginocchio un’industria siderurgica europea già in difficoltà, alle prese con sovraccapacità globale, pratiche commerciali scorrette, costi energetici ed emissivi elevati e margini in crollo.
Le importazioni rappresentano attualmente il 27% del mercato UE e, secondo EUROFER, «per ogni tre tonnellate di acciaio bloccate dagli Stati Uniti, due vengono dirottate verso l’Europa», inondando il mercato europeo di prodotti a basso costo e ad alta intensità di carbonio.
Una dinamica che non è solo una minaccia economica, ma anche un serio ostacolo agli obiettivi climatici dell’Unione Europea: l’acciaio a basso prezzo e ad alte emissioni proveniente da Paesi terzi rischia infatti di compromettere la transizione verso una siderurgia green a livello europeo.