Tenaris, maggior produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l'esplorazione e la produzione di petrolio e gas, ha chiuso il primo semestre del 2019 con ricavi pari a 3,79 miliardi di dollari, in aumento del 4% rispetto ai 3,67 miliardi realizzati nei primi sei mesi del 2018. Il giro d'affari è cresciuto in quasi tutte le aree in cui il gruppo è presente - hanno fatto eccezione il Medio Oriente e il Nord Africa - beneficiando della forte crescita dei prezzi dei prodotti (+10%), che ha compensato il calo dei volumi (-6%). Il risultato operativo è passato da 433,63 a 493,5 milioni di dollari nel 2018. L'utile netto è cresciuto del 20%, da 403,31 a 484,37 milioni di dollari.
Prendendo in considerazione soltanto il secondo trimestre, i ricavi di Tenaris sono aumentati del 7%, passando da 1,79 miliardi a 1,92 miliardi di dollari, nonostante il rallentamento subito in Canada, in conseguenza a fattori stagionali. Rispetto al primo trimestre del 2019, invece, il fatturato è aumentato del 2%. L'utile netto è cresciuto del 43%, da 168,33 a 241,49 milioni di dollari.
I vertici di Tenaris prevedono che nel terzo trimestre del 2019 le vendite saranno influenzate da un calo dei prezzi di vendita, da fattori stagionali e dall'impatto dei lavori di manutenzione, in particolare in Messico. Il fatturato dovrebbe tornare a crescere nell'ultimo trimestre del 2019. La società in una nota afferma che mitigherà «la maggior parte dell'impatto della riduzione dei prezzi medi di vendita con costi inferiori e di completare l'anno con un EBITDA margin complessivo simile a quello del 2018».
Stefano Gennari