Tata Steel Europe riduce gli esuberi e punta a fonti di approvvigionamento alternative

giovedì, 12 marzo 2020 12:04:21 (GMT+3)   |   Brescia
       

Tata Steel Europe prevede di tagliare 1.250 posti di lavoro con l'obiettivo di «migliorare la redditività» e a causa di «circostanze difficili». Lo ha dichiarato questa settimana il CEO Henrik Adam, aggiungendo la situazione finanziaria dell'azienda «è serie e c'è la forte urgenza di migliorare i risultati e la posizione di liquidità». Tata Steel ha ridotto il numero di esuberi rispetto ai 3.000 licenziamenti inseriti nel programma delineato lo scorso novembre. L'azienda ha infatti deciso di adottare misure come «la mancata sostituzione di dipendenti che vanno in pensione o che lasciano l'azienda di loro volontà».

Secondo quanto riportato dall'Economic Times, il gruppo siderurgico ha deciso di ridurre la sua dipendenza dalla Cina per alcuni prodotti chiave per la produzione dell'acciaio sulla scia dei timori legati al coronavirus. Tata Steel si servirà di fonti di approvvigionamento alternative in Turchia e Brasile. Secondo l'amministratore delegato della società, la decisione è coerente con la tendenza globale per la quale molte aziende si stanno concentrando sulla riduzione dei rischi legati alle loro catene di approvvigionamento dalla Cina. I materiali di consumo comprendono manganese, prodotti refrattari ed elettrodi.